Mogol nominato consulente alla Cultura: “Meloni è preparata, fronteggia tutti, partecipa a tutto”

24 Feb 2023 9:57 - di Eugenio Battisti

Glielo avevano anticipato in molti, poi ieri è arrivata la richiesta cortese del ministro Sangiuliano e Mogol ha accettato. Giulio Rapetti, paroliere di Battisti, fondatore del Cet  e molte altre cose, 86 anni, è il nuovo consulente del Ministero per la cultura popolare. A titolo gratuito. “Lo sanno tutti che non guadagno con la scuola”, dice intervistato da La Stampa. “Sono l’unico docente che non ha mai preso stipendio qui ad Avigliano Umbro. Posto magnifico dove vivo benissimo”.

Mogol con il ministro Sangiuliano per la culture popolare

Consulente di un dicastero del governo Meloni. Lui che, come risponde sempre a proposito del Lucio nazionale, non è né di destra né di sinistra. “Sono apolitico. Io giudico le cose che si fanno, destra o sinistra se uno è competente bene, giudico per le decisioni che si prendono“. Musica, cultura popolare e non solo. Mogol racconta il suo impegno anche come conferenziere. “Bisogna ricordarsi anche che la cosa più importante della vita è crearsi un’autostima, per presentarsi con dignità davanti alla morte”.

Al primo posto la competenza e i giovani

Del ministro Sangiuliano dice che è “molto simpatico, gentile. Conosce tutte le mie canzoni. Andrò da lui e parleremo un po’ di tutto”. Al primo posto Giulio Rapetti mette la competenza. “Se uno è onesto ma incompetente può fare disastri”, dice. E su questo terreno, competenza e merito, il premier Meloni è un campione.

Meloni è una donna molto preparata, che fronteggia tutti

È una donna molto preparata, studiosa, risoluta. Una che non si improvvisa. E anche per le donne avere una donna capace come presidente è importante. Se una persona che fa parte di un partitino piccolo poi arriva a prendere tanti voti, è un buon segno”. Il presidente o la presidente? “È una sottigliezza, basta chiamarla se si vuole al femminile. Quel che è importante è che partecipa a tutto, fronteggia tutti”.  Del governo ha un giudizio positivo.

Il governo si è trovato a fronteggiare situazioni spaventose

“Si son trovati a fronteggiare situazioni spaventose, pensi solo al 110 per cento. È la follia, e pensi al reddito di cittadinanza che fai contenta la gente ma a che prezzo. Come presidente Siae mi sto occupando del copyright di cui c’è stata l’approvazione. Ma mancano i decreti attuativi e si affamano i poveri autori. Durante la pandemia abbiamo dovuto fare i pacchi viveri”.

“Dante fa parte della cultura popolare come Shakespeare”

In cima all’agenda del suo supporto all’esecutivo c’è l’accessibilità della cultura. “Dante Alighieri fa parte della cultura popolare come Shakespeare“, dice Mogol. “Ai tempi di Dante le persone dotte parlavano il latino e lui ha scritto in italiano perché voleva farsi capire. Tutto dev’essere accessibile. Bisogna parlare semplice con concetti evoluti”. Infine una curiosità.  Mogol ha visto Sanremo? “No perché mi fa male. Bisogna dare positività per favorire l’evoluzione delle persone. I baci in bocca fra uomini? Non ce l’ho con gli omosessuali anzi, ma con questa promozione dell’omosessualità”.

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