Milano, al corteo contro governo e 41 bis ci sono più sigle che partecipanti: i numeri del flop

25 Feb 2023 20:11 - di Federica Parbuoni
corteo milano

Si è svolto senza incidenti e con una scarsissima partecipazione il corteo contro «guerra, carovita, governo e morti sul lavoro» indetto a Milano dai Cobas e da altre sigle come Fronte della gioventù comunista, Together for Iran, centri sociali e associazioni contrarie alla guerra in Ucraina. Nonostante il gran numero promotori, infatti, i partecipanti sono stati circa 300 tra i quali anche un gruppo che sventolava le bandiere della Federazione anarchica informale (Fai) e protestava contro il 41 bis in nome di Cospito, caricando la manifestazione di istanze anarchiche. Stime più ottimistiche parlano di 500 partecipanti. Insomma, il corteo è passato piuttosto inosservato e ha riscontrato decisamente meno interesse della sfilata di Dolce e Gabbana, che poco prima, nell’ambito della settimana della moda, aveva mandato in tilt il traffico in viale Piave, dove una folla di persone, per lo più composta da giovanissimi, si è riversata davanti al teatro Metropol per vedere gli ospiti.

Da Cospito alla guerra, dall’Iran al carovita: l’insalata mista del corteo di Milano

Il corteo, autorizzato dalla questura di Milano, è partito da piazzale Loreto e si è concluso circa tre ore dopo a al parco Adil Belakhdim di via Padova, dove era stato affisso il cartello “Alfredo libero. La vita è più forte del potere. No al 41 bis”. Alla testa dei manifestanti, invece, c’era lo striscione “Lotta di classe, contro guerra, carovita e governo”, mentre dietro si leggevano cartelli contro la “guerra imperialista Usa-Nato”, che “provoca morte e distruzione ai popoli”, contro il razzismo e lo sfruttamento e a sostegno della battaglia delle donne iraniane. Di tutto un po’, insomma. Preponderanti le bandiere rosse dei Cobas e la presenza di lavoratori stranieri, spesso intenti nel compito di chiamare i cori. Tra questi diverse volte sono stati intonati insulti nei confronti del governo e, in particolare, di Giorgia Meloni, che hanno rappresentato anche i primi slogan lanciati dalla piazza. 

De Corato: «Dispiacere per gli slogan violenti contro Meloni»

«Noto che, nonostante il rigetto della Cassazione della richiesta di Alfredo Cospito di sospendere il 41 bis, la sinistra radicale nella manifestazione di oggi a Milano continua a sostenerlo nel suo strumentale ricorso, con il quale Cospito ha provato, inutilmente, a usare lo sciopero della fame per distruggere un prezioso strumento contro la mafia e il terrorismo qual è appunto il 41 bis», ha commentato il deputato milanese di FdI, Riccardo De Corato. «Con dispiacere – ha aggiunto – ho notato anche che vi sono stati diversi slogan violenti contro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni: mi auguro che gli autori vengano identificati e denunciati».

«Slogan contro il sostegno all’Ucraina: i manifestanti simpatizzano per i modelli autocratici?»

«A tutto ciò – ha proseguito De Corato – si sono aggiunte continue invettive contro la scelta del governo italiano di sostenere l’Ucraina: uno Stato sovrano che da un anno subisce l’invasione della Federazione russa. Inoltre vi sono stati ripetuti attacchi alla Nato, che proprio in quest’anno, si è rivelata il vero ombrello a difesa della sovranità e la libertà del mondo occidentale contro le autocrazie emergenti. Mi chiedo se questi manifestanti, forse, non simpatizzino per i modelli autocratici a cui purtroppo, oggi dobbiamo far fronte. Ad ultimo, e specialmente riguardo alla questione dell’Ucraina, mi chiedo se questa posizione condivisa da diversi centri sociali, trovi sostengo anche nell’attuale amministrazione comunale che ha cercato, senza successo – ha concluso De Corato – il loro consenso nelle recenti elezioni regionali».

 

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