La minaccia degli anarchici alla Sapienza (poi occupata): se Cospito morirà in carcere, la lotta sarà ancora più dura

2 Feb 2023 20:52 - di Roberto Frulli
COSPITO

La minaccia esplicita allo Stato arriva dagli anarchici riuniti in assemblea permanente di solidarietà con Alfredo Cospito nel corso della riunione pubblica alla Sapienza, a cui partecipano collettivi, Cambiare Rotta, Osa e anarchici.

Infervorati dall’incosciente supporto politico arrivato dal Pd, convinti, evidentemente, di poter ricattare lo Stato sfruttando la grancassa mediatica e la visibilità politica offerta da partiti e  media vicini al Centrosinistra, l’area grigia della galassia paraeversiva si compatta e invia messaggi inquietanti:  “Gli anarchici non fanno trattative con lo Stato. Alfredo non fa trattative con lo Stato. Alfredo parla con i mafiosi? Certo, essendo rinchiuso al 41 bis è chiaro che parli con i mafiosi, se fosse in un convento parlerebbe con i frati. Alfredo ha rotto le dinamiche del 41 bis e continua a parlare con i detenuti delle altre celle nonostante non possa farlo, è la sua forma di protesta“.

“L’udienza è stata anticipata al 24 febbraio ma lui potrebbe non arrivare vivo a quella data – ha aggiunto uno dei componenti dell’Assemblea permanente di solidarietà con Cospito – Se Alfredo morirà la lotta continuerà e sarà ancora più determinata“.

“È stato detto che lo Stato non si arrende alla violenza ma è solo grazie alla mobilitazione che siamo riusciti ad avere qualche cosa, altrimenti Alfredo sarebbe morto nel carcere di Bancali – ha concluso – La lotta di Alfredo ha svelato quanto accade nelle carceri“.

E poco dopo, con uno striscione esposto sulla facciata della facoltà di Lettere della Sapienza gli studenti hanno occupato l’Ateneo, in solidarietà con Cospito, e contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo.

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