La lettera della preside fiorentina è scritta in italiano sbilenco, in burocratese veterostalinista
24 Feb 2023 15:24 - di Spartaco Pupo
Ho letto anch’io la lettera della preside fiorentina sull’antifascismo. Più che la ridicola tesi sull’origine del fascismo, e bastava che leggesse bene lo stesso Gramsci per rendersene conto, a lasciarmi basito è la sintassi e la scelta di certi termini. Ma l’avete letta? Davvero il burocratese veterostalinista riesce ancora a produrre mostri. Ma la scuola non è una caserma. Non ci sono denunce da presentare o verbali da stendere.
E dovrebbe essere di primaria importanza il linguaggio con cui ci si relaziona con la comunità dei “discenti”, come li chiamavano quelli che la scuola l’hanno creata dalle fondamenta in questo Paese, tra cui c’è stato un fascista illustre di nome Giovanni Gentile. Credo che il ministro Valditara abbia un’occasione in più per rivedere la procedura dei concorsi a preside, rendendola magari più selettiva di quanto non lo sia stata fino ad oggi. E’ prevista la prova scritta di un tema o una lettera nei concorsi a preside? Dico sul serio.
Chi decide chi deve diventare preside e in base a quali requisiti? Perché se questi sono i presidi… poveri ragazzi! Per fortuna ne conosco di migliori, che non dividono il corpo studentesco per criminalizzarne o emarginarne una parte per ragioni politiche, che pensano non a denunciare e verbalizzare ma a integrare, conversare, costruire società aperte e plurali, che non rincorrono i riflettori, che non abusano della loro posizione per mero protagonismo politico e che soprattutto sanno come si scrive bene una lettera aperta o indirizzata ai giovani in formazione. Ecco, credo che più che parlare, Valditara dovrebbe iniziare a fare. E’ lì per questo.
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