Feltri: “Che vinca Bonaccini o la sua rivale, il Pd perderà da qui all’eternità. Non è un partito ma un rigattiere”
“Comunque andrà, perderanno da qui all’eternità”. Il duello Bonaccini Schlein per la segreteria del Pd ispira a Vittorio Feltri molto un editoriale esilarante. In realtà – scrive- checché ne dicano, sono molto simili: “sono ex comunisti, come ha confessato il presidente della regione Emilia. I due contendenti sono in realtà la copia l’uno dell’altra per cui i compagni qualsiasi scelta facciano non faranno di certo il salto nel buio. Ma nel solito pentolone ideologico della sinistra più spinta”. A sentirli è una noia mortale. Come infatti ha dimostrato lo scarso appeal che ha riscontrato il dibattito in tv tra i due sfidanti. La pensano allo stesso modo su tutto: “Entrambi ci stanno un po’ sul gozzo. Il candidato maschio sostiene che l’Ucraina va aiutata a resistere; opinione diffusa dalle Alpi alla Sicilia. La candidata ribadisce il concetto. Anche sulla lotta alla povertà la coppia la pensa allo stesso modo”. Ed entrambi si accodano ai trend più diffusi. “Tutti e due gli aspiranti leader dei progressisti naturalmente sono favorevoli alla lotta al surriscaldamento del pianeta”. E tutti e due sono simili nel non fornire soluzioni ma solo slogan ideologici.
Feltri sul Pd: “Schlein e Bonaccini sono uguali, due ex comunisti”
Il direttore editoriale di Libero trova diversi aspetti comici nella competizione che finalmente terminerà a breve. L’ “aspetto più assurdo e divertente di entrambi i programmi dei contendenti è l’idea dell’uguaglianza. Tutti gli esseri viventi valgono uno. E questa è la balla più grossa, una pretesa fuori da ogni logica politica. Infatti sulla terra vivono 8 miliardi di persone. E non ce ne sono due che si assomiglino nel corpo e nella mente. Ogni individuo è un piccolo mondo a sé stante. Io ho avuto cinque figli, uno diverso profondamente dall’altro, perfino le gemelle. Quindi pensare di poter ottenere l’uguaglianza tra tutti gli abitanti della terra, o anche solo dell’Italia, è una aspirazione velleitaria”.
Feltri: “Il Pd non è un partito è un rigattiere”
Stefano Bonaccini e Elly Schlein hanno entrambi ripetuto, ciascuno col suo linguaggio, che bisogna chiudere con gli anni delle grandi sconfitte e delle risse interne. Il che è molto arduo da raggiungere. Chiunque diventi segretario di un partito senza identità e che vive nella denigrazioni costante dell’avversario, inteso come nemico. Per questo la chiusura dell’editoriale di Feltri è un peana della sconfitta. Perciò non è importante che vinca Bonaccini o la sua rivale: ” comunque il Pd perderà da qui all’eternità, perché non è un partito ma un rigattiere”. Insomma un rivenditore di paccottoglia. Applausi.