E’ caccia ad uno spacciatore tunisino 30enne per l’omicidio del militare Danilo Lucente Pipitone

13 Feb 2023 14:01 - di Roberto Frulli
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Gli agenti della Squadra Mobile di Roma stanno dando la caccia ad un tunisino trentenne, ex-detenuto fino al 4 aprile 2018 per spaccio di droga, sospettato per l’omicidio del militare italiano Danilo Salvatore Lucente Pipitone, caporal maggiore dell’Esercito, morto ieri a Roma dopo un’aggressione subita tra venerdì e sabato, alle 2,30 di notte nel quartiere romano di Centocelle.

Danilo Salvatore Lucente Pipitone è morto dopo un giorno di agonia nel pomeriggio di domenica all’ospedale della Capitale Policlinico Umberto I dove era stato subito ricoverato dopo l’aggressione avvenuta in via dei Sesami, a pochi passi dal parco Madre Teresa di Calcutta, un’area che raccoglie, di notte, spacciatori e prostitute, tanto da provocare le proteste dei residenti che chiedono più controlli.

Lucente Pipitone è stato trovato riverso a terra, nei pressi di un cassonetto, con un vistoso taglio sul sopracciglio, una ferita sulla nuca – forse causata dalla caduta – e altre ferite provocate, probabilmente, con un bastone da chi lo ha aggredito.

Un testimone presente sul posto avrebbe visto un’auto allontanarsi dal luogo del pestaggio, una Fiat 500 a noleggio che sarebbe anche stata ripresa da alcune telecamere di videosorveglianza della zona. Tanto che in queste ore la squadra Mobile sta controllando sia le telecamere intorno al luogo dove è stato trovato riverso a terra Danilo Salvatore Lucente Pipitone sia l’identità delle persone che hanno preso a noleggio un’auto in quella fascia oraria e che si trovavano in quella zona di Centocelle. Tutte auto la cui posizione viene tracciata in tempo reale, da remoto, dalla compagnia di noleggio. E, quindi, associare l’auto all’identità del guidatore e alla sua presenza nella zona in quelle ore non è complicato. A breve potrebbero già esserci risvolti.

“Con grande dolore abbiamo appreso questa terribile notizia – dicono  il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, e il presidente del Consiglio comunale, Enzo Sturiano. – Danilo era un figlio di questa nostra terra di Marsala anche se nativo di Erice. In contrada Matarocco, dove risiedeva, ha trascorso la sua giovinezza fino all’età di 17 anni quando ha deciso di scegliere la vita militare. Pian piano era anche riuscito a entrare nel reparto Sanità dell’Esercito come paramedico. Lo scorso fine settimana questo tragico epilogo con la sua morte in circostanze che presto ci auguriamo vengano chiarite con l’arresto dei colpevoli del suo omicidio“.

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