D’Alimonte: il Terzo Polo non è percepito come competitivo dagli elettori, che non lo votano

20 Feb 2023 18:52 - di Redazione
Terzo Polo

“La sfida del Terzo Polo in un contesto di elezioni maggioritarie a tutti i livelli è difficile perché il Terzo Polo non è percepito come competitivo dagli elettori, che quindi non ti considerano votabile. In una competizione proporzionale la situazione è diversa”. Così all’Adnkronos il politologo Roberto D’Alimonte, direttore del dipartimento di Scienze Politiche della Luiss.

Per D’Alimonte il successo del Terzo Polo potrebbe essere possibile solo in un sistema di tipo proporzionale e non maggioritario; in caso di sistema maggioritario dalla scelta di aggregarsi ad una delle due coalizioni; o infine dall’eventuale spappolamento dei partiti esistenti, Pd, Forza Italia ed altre piccole realtà che potrebbero portare il Terzo Polo al 20%. “Ma dal mio punto di vista – ha chiarito – questa ultima ipotesi è poco probabile”.

Secondo D’Alimonte, tra l’altro esperto di sistemi elettorali, “se alle politiche di settembre il sistema fosse stato proporzionale, il Terzo Polo con l’8% sarebbe diventato l’attore decisivo. Meloni avrebbe dovuto cercarsi degli alleati al di fuori del perimetro della coalizione, che avrebbe trovato in Renzi e Calenda. E il Terzo Polo – rileva – sarebbe assurto ad ago della bilancia”. La stessa dinamica, secondo il politologo, sarebbe valsa anche a livello comunale e regionale, se si fosse votato con il sistema proporzionale. “Ma poiché il sistema in vigore è maggioritario la sfida è cercare di diventare competitivi in questo contesto. Quanto accaduto in Lombardia con la Moratti – sottolinea – ne è la prova: nonostante i sondaggi e le aspettative che davano la sua candidatura attraente ed a due cifre, Moratti non è stata votata, ed ha vinto Fontana”.

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