Cospito, presidio anarchico alla Cassazione: spintoni ai giornalisti e la minaccia di «scatenare l’inferno»

24 Feb 2023 14:28 - di Redazione
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Gli spintoni ai giornalisti e l’avvertimento che «oggi inizia il momento della lotta». Un gruppetto di anarchici stamattina si è dato appuntamento alla Cassazione, in attesa della decisione dei supremi giudici sul ricorso presentato dalla difesa di Alfredo Cospito sul regime del 41 bis. Al presidio, che ha comportato la militarizzazione di piazza Cavour, sono stati esposti striscioni come «Il carcere uccide» e «Lo Stato democratico con il 41 bis tortura». In rosso e bianco su un altro striscione nero si legge «Contro l’ergastolo ostativo e il 41 bis, solidarietà con Alfredo Cospito».

Gli spintoni degli anarchici al giornalista

La presenza delle forze dell’ordine, che hanno presidiato anche le scale della Cassazione con agenti e blindati, non ha comunque fatto desistere i sodali di Cospito dall’aggredire i giornalisti: un cameraman che stava riprendendo lo striscione al loro ingresso in piazza è stato spintonato da alcuni manifestanti. L’intervento degli agenti ha però evitato che la situazione degenerasse.

Valitutti: «Se Alfredo muore sarà l’inferno»

«È finito il tempo delle manifestazioni e dei cortei. Da oggi inizia il momento della lotta. Non lasceremo morire Alfredo senza tentare il tutto per tutto. Lui mette in gioco la sua vita e noi mettiamo in gioco la nostra. Se Alfredo muore sarà l’inferno per i ricchi in questo paese, sarà lotta», ha detto l’anarchico Lello Valitutti, arringando i presenti col megafono. Nel corso del comizio, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Adnkronos, sono stati ricordati anche «i compagni delle Brigate Rosse che sono al 41 bis».

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