Chi è Marco Furfaro, prima al fianco di Vendola e poi di Pisapia e oggi probabile numero due al vertice del Pd
Attenzione che il vice di Elly Schlein potrebbe essere Marco Furfaro, il quarantenne che vedrete sempre più spesso in tv a denunciare il ritorno del fascismo, il dilagare del razzismo, l’alluvione di omofobia. Ma chi è costui? Una personcina serena, visto che si è rivolto a Di Battista dicendogli: “Tu zitto che hai sostenuto il governo di Salvini che violentava le persone…”. O anche lo abbiamo visto attaccare Daniela Santanché impartendo lezioni: “Non devi dire Ucràina ma Ucraìna se no sei amica di Putin”. O ancora dire che FdI dovrebbe andare da Orban a chiedere di tenersi un po’ di migranti. Insomma capite il livello: dalle Frattocchie alle battute di Propagandalive.
Repubblica, estasiata dalla vittoria di Schlein, lo presenta con toni elegiaci: “Classe 1980, pistoiese di Agliana, la compagna si chiama Mapi, impegnatissima anche lei in politica, e un figlio, Mattia. Laurea nel 2004 in Economia a Firenze con una tesi sul ruolo e l’influenza del Fondo monetario internazionale nella crisi asiatica, Furfaro per gli amici “Furfy” si è fatto strada in politica partendo dai movimenti, non dal Pd”.
In realtà ha bazzicato tutti i territori a sinistra del Pd: nel 2009 collabora alla fondazione del nascente partito Sinistra e Libertà guidato da Nichi Vendola che diventa successivamente Sinistra Ecologia Libertà. Nel 2014 corre per il Parlamento Europeo con la lista L’Altra Europa con Tsipras, che guarda al politico greco di sinistra Alexis Tsipras come figura di rottura e di opposizione alla politica rigorista di Francia e Germania. Ottiene più di 23mila preferenze, ma non viene eletto. Nel 2017 è fra i promotori di Campo Progressista con Giuliano Pisapia. Nel febbraio 2018 dà vita, con Laura Boldrini, alla rete Futura. Finalmente si rassegna ad entrare nel Pd dove appoggia la segreteria Zingaretti entrando in direzione e da ultimo, alle scorse politiche, in Parlamento. Del suo passato barricadero sacrifica però solo il codino, per il resto è sempre lui.
Da portavoce della mozione Elly Schlein alle primarie ha ridetto cose che già diceva nel 2019 e che a suo avviso Zingaretti era l’uomo giusto per attuare: l’ecologia, il femminismo, il reddito minimo. Ora che Schlein ha vinto Furfaro infarcisce la retorica della vittoria della sinistra-sinistra sempre con lo stesso ritornello: l’ecologia, il femminismo, il reddito minimo. Ma vi aggiunge anche un’altra chicca: cambiare il modello di sviluppo.
“Una prospettiva – dice Furfaro – che un tempo sarebbe stata la normalità e che oggi diventa rivoluzionaria: cambiare il modello di sviluppo. Stiamo causando cambiamenti climatici che mettono a rischio l’esistenza della razza umana, abbiamo costruito un mondo del lavoro nel quale la dignità è un’eccezione, fatichiamo sui diritti e le persone sono sempre più povere. E’ il momento di tornare ad avere il coraggio di progettare qualcosa di nuovo, che sappia fare della transizione ecologica e digitale opportunità di crescita e di costruzione di nuovi posti di lavoro.
Da non dimenticare che Furfaro ha anche fondato la corrente degli zingarettiani di sinistra, Prossima, che aveva come cavallo di battaglia la “dote” di stato ai diciottenni. Ripresa da Letta, la proposta non ha avuto grande successo.