Bufera Social per le frasi del pm Santoriello: “Sono tifosissimo del Napoli, odio la Juve”
Sono diventate un caso sui Social le frasi pronunciate dal pm Ciro Santoriello, proprio uno dei pm che indagano oggi sulla Juventus e sui suoi ex-dirigenti nell’inchiesta Prisma, pronunciate quasi 4 anni fa ad un convegno e immortalate in un video girato allo Spazio Chiossetto di Milano il 14 giugno 2019 durante un incontro su bilanci e plusvalenze tra avvocati e giuristi specializzati.
“Io, lo ammetto, seguo e sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus. Come pubblico ministero sono anti-juventino, contro i ladrocini in campo“.
In realtà, in quell’occasione, Santoriello stava esponendo le ragioni per le quali aveva scagionato la dirigenza della Juve al termine di quell’indagine in cui era coinvolto anche Andrea Agnelli fra i cinque indagati.
La vicenda riguardava presunte irregolarità nei bilanci 2015 e 2016 della Juventus. Ma, appunto, non trovando irregolarità Santoriello chiese l’archiviazione.
Ma queste frasi non sono le uniche che stanno scatenando la bufera sul pm che si sta occupando ora dell’indagine sulla Juventus.
In un altro video il relatore, un avvocato, dice a Santoriello “rimaniamo distanti sul fatto che lei sia pm e io avvocato, lei tifa Napoli e io tifo Inter“, che innesca la replica dal tono scherzoso: “vabbé, dai: basta no Juventus”.
Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha provato a spegnere la polemica su Twitter, dopo le frasi di Santoriello, ampiamente riportate dai quotidiani, sul suo odio verso i bianconeri.
La polemica comunque divampa e #Santoriello è in cima ai trend topic del social di Elon Musk con oltre 11.000 tweet che rinfocolano la vicenda.
Ieri sera Abodi aveva comunque twittato “Ho visto, ascoltato e segnalato, nel rispetto dei ruoli, per le opportune verifiche e valutazioni. Per ora penso sia corretto che mi fermi qui”.
Ma la vicenda sta prendendo una piega anche dal punto di vista giudiziario.
“Penso che quando si faccia un mestiere così di responsabilità, come il magistrato, sia un errore rendere evidenti i propri pensieri sfavorevoli nei confronti di chi è indagato. Anche scherzando“, dice, parlando con l’Adnkronos, l’ex-presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli.
I magistrati, osserva Cobolli Gigli, “sono legati a un vincolo di deontologicità, e penso anche al recente caso Sandulli, dopo le cui parole il Coni ha dovuto chiarire che si trattava di pensieri personali che non coinvolgevano l’organismo: ma tuttavia erano state pronunciate ed è stato un errore. Dico però che se fossi un difensore della Juventus utilizzerei questi pensieri per insinuare il dubbio più che provato sullo sfavore di chi sta indagando, è un’argomentazione importante per i difensori della Juventus. Nessuno è perfetto però sono errori che dovrebbe essere evitati. E indubbiamente ci sono tante cose che debbono essere chiarite”.
Di tutt’altro avviso l’avvocato Luigi Chiappero, uno dei più noti penalisti d’Italia che, nel procedimento, difende due ex-dirigenti bianconeri (Marco Re e Stefano Bertola). E che a La Stampa dice: “Santoriello? Un magistrato colto che non ha mai confuso il calcio con il diritto. A tal proposito ricorderei come fu proprio lui ad archiviare tutte le accuse in un procedimento del passato aperto sui conti della società bianconera“.