Biden inciampa sul discorso sullo stato dell’Unione: fischi e accuse di essere un bugiardo

8 Feb 2023 11:08 - di Paolo Lami
Biden

Ha cercato il loro appoggio, necessario, con un ipocrita appello ai sentimenti questa notte al Congresso Usa, ha elencato quelli che definisce i suoi successi, barando, però, sui numeri, omettendo, mistificando, scambiando i suoi sogni con la realtà che è ben diversa, e quando i repubblicani lo hanno fischiato dandogli platealmente del “bugiardo”, Joe Biden ha reagito in maniera infantile, sfottendoli e mandando all’aria tutto ciò che aveva tentato di ottenere fino a quel momento dagli avversari politici.

Il discorso dell’Unione, un passaggio delicatissimo e politicamente molto pericoloso che ogni presidente degli Stati Uniti deve affrontare con lo spirito delle Forche caudine per fare il punto su ciò che egli ha fatto dalla tolda della Casa Bianca e ciò che farà nel tempo che gli resta al comando, era temutissimo – e a ragione – dallo staff di Biden.

La Washington Post, che non è certo tenera con i repubblicani, ha ricostruito un fact cecking sulle affermazioni di Joe Biden. E il presidente non ne esce affatto bene: bugiardo è la parola che ora ronza nelle orecchie degli americani a cui Biden ha cercato di vendere una narrazione sul suo mandato che non sta in piedi, da qualsiasi qualsiasi la si guardi.

Lo scontro con i Gop nell’aula si è giocato su più punti ma la questione è diventata rovente quando Biden ha osato affermare: “alcuni repubblicani vogliono che Medicare e la previdenza sociale cessino”. Un falso che lo ha costretto, poi, a correggere il tiro spingendolo ad aggiungere: ”Non sto dicendo che sia la maggioranza”.

E non è solo questa la menzogna che ha portato poi i repubblicani a urlargli bugiardo. Oltre alle affermazioni incaute sul futuro della Nazione, affermazioni che rischiano di essere dolorosamente smentite a breve.

Il passaggio sull’innalzamento del tetto del debito è stato un passo falso di Biden così come è stato pronunciato provocando l’ira di alcuni repubblicani che lo hanno fischiato dandogli del ‘bugiardo‘.

Il tradizionale messaggio alle Camere Riunite con uno sguardo al passato e alle cose fatte in questi due anni trascorsi e un altro a ciò che ritiene ancora di poter fare, in particolare se verrà rieletto nel 2024, ha, insomma, mostrato la debolezza di Biden anziché la sua forza.

Quindi dopo le rivendicazione dei risultati ottenuti – contestati con fischi e urla dai Gop – Biden ha sottolineato che la sua azione ha bisogno, nel Congresso ora diviso tra Camera repubblicana e Senato democratica, di uno sforzo bipartisan per “finire il lavoro” e rilanciare l’economia Usa. Ma la sponda che cercava non l’ha trovata.

“Ai miei amici repubblicani, se abbiamo potuto lavorare insieme nell’ultimo Congresso, non c’è ragione per cui non possiamo farlo e trovare un consenso sulle cose importanti in questo” ha detto, affermando che questo è quello che chiedono gli americani perché “lo scontro fine a se stesso, la ricerca del potere e del conflitto non ci porta da nessuna parte”.

Fin qui tutto bene. Ma, poi, lo scontro in aula si è manifestato subito dopo, quando Biden ha accusato i repubblicani di tenere “in ostaggio” l’economia americana per ottenere, in cambio dell’assenso all’innalzamento del tetto del debito che scongiurerebbe il rischio di default, tagli della spesa pubblica, in particolare pensione, previdenza e Medicare. Una bugia bella e buona.

“Invece di far pagare ai ricchi la giusta parte, alcuni repubblicani vogliono vedere il tramonto del Social Security e Medicare”, ha detto correggendosi subito dopo e dicendo che, comunque, non si tratta della “maggioranza” dei repubblicani.

Non è ovviamente bastato per recuperare lo scivolone.

A questo punto, Marjorie Taylor Greene, la deputata trumpiana capofila dell’ala più estremista Gop, ha gridato “bugiardo” contro il presidente, provocando un coro di fischi da altri repubblicani.

Biden ha insistito gettando altra benzina sul fioco: “se qualcuno ha dei dubbi, contattate il mio ufficio che vi darà la copia della proposta”, ha detto mentre lo speaker repubblicano, Kevin McCarthy, che era seduto dietro di lui, scuoteva la testa in segno di dissenso.

“Io fermerò chiunque cercherà di tagliare la previdenza, chiunque cercherà di tagliare il Medicare, non permetterò che verranno tolte, non oggi, non domani, mai”, ha concluso Biden, mentre i repubblicani più estremisti gridavano ancora ‘bugiardo’.

A questo punto, Biden li ha sfidati, e con il pollice in alto ha detto: ‘allora siamo d’ accordo, Social Security e Medicare non si toccano”. Politicamente una catastrofe per chi, come Biden all’inizio del suo discorso sullo stato dell’Unione, cercava l’appoggio, necessario, degli avversari repubblicani.

 

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