41-bis, il Pd all’assalto di Delmastro: «Si dimetta». Il governo lo blinda: «Non si tocca»

1 Feb 2023 14:02 - di Francesca De Ambra
Delmastro

Non riesce il tentativo del Pd di mettere una zeppa all’interno della maggioranza. Al di là di qualche sfumatura nei toni, il centrodestra resta saldamente compatto anche nella difesa di Giovanni Donzelli e di Andrea Delmastro, di cui i dem hanno chiesto le dimissioni rispettivamente da vicepresidente del Copasir e da sottosegretario alla Giustizia. Ma fonti del governo hanno subito fatto sapere che la sua posizione è «blindata». A sostegno dei due esponenti di FdI è sceso in campo anche Matteo Salvini. «Non spetta a me decidere – ha premesso il leader della Lega, ma non penso che si possano mettere in discussione incarichi così importanti per una polemica parlamentare di un pomeriggio».

Anche Salvini solidale con Delmastro e Donzelli

La vicenda è nota e riguarda il contenuto dell’intervento tenuto ieri da Donzelli alla Camera sul caso Cospito. Il parlamentare, sulla scorta di informazioni non riservate ricevute da Delmastro, aveva accennato ad alcuni colloqui tenuti in carcere dal capo degli anarchici con boss della mafia da cui emergeva l’esistenza di una strategia finalizzata all’eliminazione del 41-bis, cioè il regime del carcere duro per mafiosi e terroristi. Da qui il tormentone sulle loro dimissioni da parte della sinistra e la presa di posizione di Salvini. Il ministro delle Infrastrutture non è l’unico a farsi sentire. Sempre sul “fronte giustizia” è infatti intervenuto, con un video-messaggio, anche Silvio Berlusconi.

E Berlusconi: «Noi con Nordio sulla giustizia»

Anche in questo caso l’obiettivo era quello di ribadire la volontà di attuare il programma della coalizione di governo. Se da Salvini è arrivata la solidarietà per Donzelli e Delmastro, dal Cavaliere è invece giunto l’incoraggiamento a Nordio a proseguire sulla strada della riforma della giustizia. «Non vogliamo una riforma contro i magistrati – ha detto -, ma vogliamo una riforma per i cittadini». Dunque, nessuna polemica contro le toghe o, almeno, quella parte che conduce le inchieste «senza calpestare la libertà e la dignità di nessuno». «Per tutte queste ragioni – ha concluso Berlusconi – noi sosterremo con convinzione le proposte sulla giustizia avanzate dal ministro Nordio».

La Procura di Roma apre un’indagine

Nel frattempo, sulle dichiarazioni rese in aula da Donzelli la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine. Si tratta, in questo caso, di un atto dovuto. A base dell’iniziativa dei pm capitolini, infatti, c’è l’esposto presentato dal parlamentare dei Verdi Angelo Bonelli, che ha  ipotizzato il reato di rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio. Ai pubblici ministeri l’esponente ecologista ha chiesto «si compiano tutte le necessarie indagini e all’esito ne venga valutata la eventuale rilevanza penale (…) perseguendo i soggetti che ne dovessero risultare responsabili».

 

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