Zelensky “inopportuno” a Sanremo: Giannini e Bocchino per una volta d’accordo. E Salvini dice che…

26 Gen 2023 15:11 - di Redazione
Zelensky

Zelensky a Sanremo? Un modo per banalizzare e spettacolarizzare la guerra. Ieri, nel salotto di Lilli Gruber a Otto e mezzo, sul punto si sono trovati d’accordo Massimo Giannini, direttore della Stampa, e Italo Bocchino. E anche un altro giornalista, Mario Giordano, si era detto in precedenza contrario all’intervento del presidente ucraino al festival della canzone italiana.

“Sappiamo cosa rappresenta il Festival per questo Paese – ha detto Massimo Giannini –  come disse Pippo Baudo è il trionfo del nazional popolare e siccome la guerra è una vera tragedia e lo è sempre di più vederla rappresentata tra una canzone dei Maneskin e di Giorgia, con tutto il rispetto per i nostri cantanti, è un modo per banalizzare una tragedia in pieno corso, io sono nettamente contrario”.

Italo Bocchino la pensa allo stesso modo: “Non è un luogo adatto Sanremo per ascoltare Zelensky. Noi dobbiamo distinguere i due momenti, quello nazionalpopolare e quello critico. Mi sembra ci sia il rischio di banalizzazione e di strumentalizzazione. Rischia di abbassare la serietà del tema, dell’argomento. Va benissimo se Zelensky parla ai Parlamenti, nei luoghi della politica, ma nell’ambito del festival della canzone italiana non lo trovo adeguato”.

Aggiunge la sua opinione anche Matteo Salvini. “Quello che spero è che la guerra finisca il prima possibile e poi che il palcoscenico della città dei fiori rimanga riservato alla musica è qualcosa che penso tutti si aspettano”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti ha risposto a una domanda sull’intervento del presidente dell’Ucraina previsto durante la serata finale del festival. “Sono amante del festival vecchia maniera – ha rimarcato Salvini -. Non dico chi spero che vinca, sennò lo danneggio e arriverà ultimo sicuramente. Ho le mie preferenze ma in campo canoro, non in altri campi. Adoro la canzone italiana. Zelensky? Non so come canta, ho altre preferenze”.

L’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi (organismo iscritto al Cncu e riconosciuto dal Ministero delle imprese) annuncia intanto una formale diffida indirizzata alla Rai in cui si chiede di non consentire la partecipazione del presidente dell’Ucraina al festival di Sanremo che non può diventare un palco politico.

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