Scontri fra ultras sulla A1: il Viminale vieta le trasferte ai tifosi di Napoli e Roma fino ad aprile
Dopo gli scontri all’autogrill di Badia al Pino sulla A1, stop alle trasferte “per i prossimi due mesi per quanto riguarda le tifoserie di Napoli e Roma, misure che non sono alternative a eventuali misure personali”. Lo dice ai microfoni di SkyTg 24 il ministro dell’Interno Interni Matteo Piantedosi.
L’annuncio di Piantedosi sullo stop alle trasferte
“Adotterò un provvedimento al mio rientro che valorizzerà quella che è stata un’istruttoria, un’analisi fatta dal Comitato di analisi sulle manifestazioni sportive. Quindi con qualche provvedimento sanzionatorio, o meglio di prevenzione per le due tifoserie, la misura di ordine pubblico di prevenzione per i prossimi due mesi per quanto riguarda le trasferte delle tifoserie di Roma e Napoli. Questo non è alternativo a misure individuali che cerchino di responsabilizzare i singoli autori”. Lo ha ribadito il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, in una conferenza stampa in Prefettura a Trieste, in relazione agli scontri di domenica scorsa sulla A1 fra ultras partenopei e giallorossi.
Scontri sulla A1: nel posto dove perse la vita Gabriele Sandri
La decisione di Piantesodi era attesa dopo gli scontri avvenuti lo scorso 8 gennaio nell’area di servizio Badia al Pino Est, lungo il tratto aretino della A1 tra i tifosi giallorossi che stavano raggiungendo lo stadio di San Siro per la partita contro il Milan e quelli del Napoli che invece erano diretti a Genova per raggiungere lo stadio di Marassi.
Un conflitto che, stando alle testimonianze raccolte, sembra sia tutt’altro che causale e ha dato luogo a una vera e propria guerriglia che ha bloccato l’Autosole per oltre un’ora e ha coinvolto centinaia di tifosi, 180 dei quali individuati e per i quali sono in corso accertamenti in vista di duri provvedimenti disciplinari e giudiziari. Uno scontro, quello dell’8 gennaio, avvenuto in un luogo altamente simbolico – dove l’11 novembre 2007 perse la vita, in un modo assurdo e inspiegabile, il laziale Gabriele Sandri, raggiunto alla testa da un proiettile partito dalla pistola dell’agente della Polstrada, Luigi Spaccarotella.