Regione Lombardia, 100 euro in più al mese al personale del pronto soccorso: accordo siglato
Cento euro in più al mese per il personale dei pronto soccorso. La Regione Lombardia ha siglato con i sindacati l’accordo che aumenta l’indennità prevista dal Contratto collettivo nazionale di lavoro. L’hanno annunciato il governatore Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Guido Bertolaso dopo la firma dell’intesa. «Come promesso – hanno dichiarato – arrivano le indennità aggiuntive per il personale del comparto che lavorano nei pronto soccorso. Avranno 100 euro in più al mese in busta paga. Finalmente abbiamo potuto riconoscere anche economicamente il grande lavoro svolto da chi svolge uno dei ruoli più faticosi nell’ambito ospedaliero».
Regione Lombardia, le parole di Bertolaso
«Il rinnovo del Ccnl – ricorda Bertolaso – prevedeva, per la prima volta, un’indennità aggiuntiva fissa per i lavoratori dei pronto soccorso di 40 euro. Noi abbiamo voluto incrementare questa cifra e portarla fino a 100 euro, per premiare chi tutti i giorni lavora in trincea». L’accordo ha validità per il biennio 2022-2023. L’indennità aggiuntiva decorrerà da gennaio 2022 e riguarderà tutto il personale del comparto dei pronto soccorso. Saranno compresi i pronto soccorso pediatrici, ostetrico-ginecologici e quello operante sui mezzi di soccorso di Areu, Agenzia regionale emergenza urgenza.
I requisiti per l’indennità
L’indennità – precisa Cgil Funzione pubblica – viene erogata per 12 mesi al personale che effettua almeno 7 turni in un mese, considerando la presenza di ferie, congedi e permessi retribuiti, nei punti accreditati di pronto soccorso. Al personale che non effettua i 7 turni viene riconosciuta un’indennità giornaliera riparametrando i 100 euro per 20 giorni standard lavorativi (5 euro per turno). Le risorse economiche (arretrati 2022 e primi mesi 2023) saranno erogate entro marzo, per poi proseguire come erogazione mensile.
Riconosciuto lo sforzo della Regione Lombardia
Presidente e assessore ringraziano i sindacati della sanità per aver riconosciuto lo sforzo compiuto dalla Regione Lombardia. «Se continueremo a lavorare in sinergia, facendo squadra, saremo in grado di risolvere gradualmente le criticità di un sistema messo a dura prova dalla carenza di personale, figlia di programmazioni nazionali sbagliate che non hanno saputo tenere conto dei fabbisogni sanitari del futuro».