Ratzinger, il cardinale Pell: «È stato il miglior teologo tra i Papi, la sua rinuncia fu un errore»

5 Gen 2023 10:33 - di Milena Desanctis
Ratzinger

Joseph Ratzinger è stato «prima di tutto un cristiano, un discepolo di Gesù. Questo spiega tutto. Un uomo che pregava. Un santo. Un intellettuale assolutamente formidabile. Uno dei più grandi teologi dell’ultimo secolo. Un uomo interessante e garbato, riservato. Con un sottile senso dell’umorismo». Lo afferma il Cardinale australiano George Pell, prefetto emerito della Segreteria per l’Economia, in un’intervista a La Stampa. Sulla rinuncia al pontificato da parte di Ratzinger, Pell spiega che fu «una grandissima sorpresa per tutti noi. Non ne ho mai parlato, ma non sono mai stato entusiasta di questa decisione. Credo che il Santo Padre debba rimanere fino alla fine. Ovviamente, non se perde il senno o è molto malato».

Pell: «Non era un uomo dalla mentalità chiusa»

Ratzinger «pensava che conservare e proteggere la tradizione apostolica fosse il compito numero uno del Papa. Capiva bene che c’è uno sviluppo della dottrina. Ma non una rottura, non si può andare radicalmente fuoristrada – sottolinea Pell – Questi elementi essenziali toccano anche la moralità. Per i cristiani è essenziale la regola chiara: l’attività sessuale è riservata alla coppia di un uomo e una donna nel sacramento del matrimonio. Anche se c’è simpatia per coloro che la pensano diversamente. Lui ha accolto tanti preti sposati della Chiesa anglicana, che oggi lavorano nella Chiesa cattolica. Mi sembra che in Inghilterra ce ne siano trecento. Non era un uomo dalla mentalità chiusa».

Ratzinger sulla lotta agli abusi sessuali

Sulla lotta agli abusi sessuali, Ratzinger «ha capito che era un problema grave e non soltanto propaganda nemica, una grande sfida con tante vittime. Ha condannato e cacciato Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo, una delle vicende più brutte di tutta la storia della Chiesa – prosegue – Ha proibito al cardinale McCarrick di partecipare alla vita della Chiesa. Ha punito quattrocento preti accusati di pedofilia. Ha agito sul serio, cambiando la linea del Vaticano. In qualche maniera, Papa Giovanni Paolo II era stato mal consigliato dai suoi esperti, soprattutto all’interno della Congregazione per il Clero. Papa Benedetto ha trasferito la responsabilità di questi crimini alla Congregazione per la Dottrina della fede. Dando un contributo sostanziale».

«Benedetto XVI ha istituito una commissione per indagare sulla corruzione»

Quanto alla trasparenza economica del Vaticano, «è importante ricordare che Benedetto XVI ha istituito una commissione di tre cardinali per indagare sulla corruzione. Hanno scritto un rapporto, che rimane segreto. È un po’ strano. Poi lo ha consegnato a Papa Francesco. Capiva che la riforma finanziaria era necessaria, ma ammetteva di non essere capace di affrontarla. La mia ipotesi – conclude Pell – è che abbia compreso quanto fosse necessaria una riforma radicale, ma che, avendo 85 anni e non essendo un uomo di governo, non aveva la capacità di pulire la casa. Forse è stato il motivo principale della sua rinuncia. Mi sembra abbia deciso di lasciare questa riforma necessaria al successivo Papa».

 

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