Qatargate: viaggio pagato da Doha, l’eurodeputata socialista belga Arena si dimette dalla Droi
Ha omesso di segnalare che un viaggio di due giorni da lei fatto in Qatar, di dominio pubblico, sarebbe avvenuto a spese di Doha e non del Parlamento Europeo e ora l’eurodeputata socialista belga di origine italiana Maria Arena, travolta dallo scandalo Qatargate è costretta a dimettersi velocemente, nel suo caso da presidente della sottocommissione Diritti Umani del Parlamento Europeo, denominata Droi in gergo.
La Arena si era autosospesa il mese scorso, dalla carica dopo gli arresti scattati per ordine della magistratura belga nell’ambito dell’indagine per presunta corruzione volta ad influenzare i processi decisionali di alcuni deputati del Parlamento Europeo.
È stata la stessa Arena, secondo il quotidiano belga Le Soir, a rilasciare una dichiarazione all’agenzia di stampa belga così come Politico.eu, ha spiegato che dietro le dimissioni, nell’ambito dello scandalo Qatargate, ci sarebbe proprio quel viaggio offerto da Doha al l’europarlamentare socialista belga.
L’eurodeputata, che ha scaricato la responsabilità su un collaboratore attribuendogli l’omissione non risulta indagata.
Oggi a Bruxelles si terrà un’udienza per decidere se mantenere in carcere o meno Francesco Giorgi, l’ex-assistente parlamentare di Antonio Panzeri, arrestato il 9 dicembre scorso, compagno di Eva Kaili, anche lei tuttora detenuta. La coppia ha una bambina di meno di due anni, affidata attualmente a parenti.
Intanto le istituzioni europee cercano di correre ai ripari preoccupate per la reputazione infangata dallo scandalo Qatargate.
La presidente del Parlamento Europeo, la maltese Roberta Metsola, ha annunciato che presenterà alla conferenza dei presidenti dei gruppi un pacchetto di misure volte ad aumentare la “trasparenza, l’etica e a migliorare i rapporti di lavoro con i Paesi terzi”, per cercare di impedire che si ripetano fatti come lo scandalo Qatargate.