Putin si aggrappa alla Grande guerra patriottica: “Sacrificatevi, la vittoria è inevitabile”
Vladimir Putin mescola, secondo il suo stile, l’attualità politica e le sorti del conflitto con la storia del Paese. In un nuovo intervento in cui chiama a raccolta i russi, lo zar di Mosca fa appello alla Grande guerra patriottica. E dopo 80 anni ricorda l’assedio di Leningrado terminato nel gennaio del 1943 (il 18 gennaio fu aperto il primo corridoio per i rifornimenti).
Putin si appella all’assedio di Leningrado e alla grande guerra patriottica
“La memoria storica deve essere preservata in modo da poter rispondere tempestivamente alle minacce emergenti per il Paese. E noi lo faremo, con impegno”. Così Putin incontrando veterani della Grande Guerra Patriottica e i rappresentanti delle associazioni patriottiche a San Pietroburgo. Insomma, il lungo assedio, fra i capitoli più tragici della storia dell’Urss con circa un milione di civili morti, è preso a modello per le giovani generazioni. “Mlto è stato dimenticato e va quindi ricordato anche grazie all’intervento delle istituzioni. Forse dirò una cosa insolita. Ma abbiamo una sorta di meccanismo protettivo innato che ci fa dimenticare molto rapidamente tutto ciò che è negativo. Per far capire che così non è, è necessario che noi ce ne occupiamo”.
La vittoria è inevitabile, non ho dubbi
Il presidente russo ha anche annunciato la richiesta di un riconoscimento del genocidio dei popoli sovietici durante la guerra. E ha chiesto il rilancio di un museo della Difesa e dell’assedio di Leningrado. In mattinata, invece, è tornato ad accendere i riflettori sulla guerra in Ucraina. “La vittoria è garantita. Non ho dubbi su questo”, ha detto Putin all’agenzia Tass accusando le autorità di Kiev di agire come un “regime neonazista”.
Forse seconda ondata di mobilitazione per fine gennaio
“Le ostilità nel Donbass non si sono fermate dal 2014. E tutte le azioni russe, inclusa l’operazione speciale, mirano a fermare questa guerra. Questo è il significato della nostra operazione”, ha insistito agitando la bandiera della protezione “della nostra gente che vive”. Non è escluso che Mosca pensi a una seconda ondata di mobilitazioni per rafforzare le forze armate del paese. La previsione è del Institute for the Study of War (Isw). Oggi 18 gennaio si celebrano gli 80 anni dalla fine dell’assedio nazista di Leningrado. Come è noto a Putin piace sfruttare le date simboliche per rivolgersi al popolo russo. E alcuni blogger sostenitori del presidente russo hanno ipotizzato che coglierà questa opportunità per annunciare la mobilitazione. Anche le intelligence ucraina e occidentale hanno ripetutamente avvertito dei preparativi per la mobilitazione di Putin previsti per metà gennaio.