Perù, ci sono italiani tra i turisti bloccati per la rivolta a Machu Picchu. Farnesina al lavoro (video)
La Farnesina conferma “la presenza di italiani” fra le centinaia di turisti rimasti bloccati vicino al sito archeologico peruviano di Machu Picchu per le rivolte scoppiate contro il governo di Dina Boluart. E aggiunge che l’Ambasciata è in diretto contatto con i connazionali.
Perù, anche italiani tra i turisti bloccati a Machu Picchu
Il prestigioso sito archeologico e il collegamento ferroviario sono stati chiusi in seguito alle proteste scoppiate in tutto il Paese dopo la destituzione del presidente Pedro Castillo il mese scorso. Interrotto, dunque, il collegamento ferroviario Urubamba-Ollantaytambo-Machu Picchu diretto al sito archeologico Inca. L’intera area è stata chiusa ai visitatori, ha reso noto il ministero della Cultura peruviano.
Chiusi il sito archeologico e i collegamenti ferroviari
Centinaia di turisti, 417 secondo alcune fonti giornalistiche, 300 dei quali stranieri, sono bloccati nella cittadina più vicina al sito inca. “La chiusura del percorso dei siti Inca e della cittadella di Machu Picchu è stata ordinata a causa della situazione sociale per garantire la sicurezza dei visitatori”. Così un comunicato stampa del ministero. Il collegamento ferroviario è stato sospeso dopo che manifestanti hanno divelto alcuni tratti della ferrovia. Lo scorso dicembre circa 200 turisti erano stati evacuati in elicottero.
La Farnesina è in stretto contatto con l’ambasciata italiana
Oggi nel folto gruppo di stranieri bloccati (circa 300) anche alcuni italiani di cui non si sa ancora molto. Si tratta, secondo quanto si apprende, di un numero imprecisato di persone che avevano passato la notte nel sito dopo aver visitato la cittadella perduta degli Inca. E che ora sono in contatto con le autorità italiane.