Pd, alta tensione sulle regole delle primarie. Schlein insiste: «Si voti anche online»
Nel Pd si recita a soggetto. Anche se siamo alla vigilia di una direzione nazionale che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) pronunciare una parola chiara sulle modalità alla base del prossimo congresso. L’ultima novità in ordine di tempo l’ha lanciata la candidata Elly Schlein proponendo di affiancare al voto nei gazebo anche quello online. Una sortita che non è piaciuta ai rivali. Soprattutto al favorito Stefano Bonaccini, che ha fatto notare come il regolamento delle primarie non preveda anche questa modalità. Nella sua scia anche Paola De Micheli mentre appena un po’ più possibilista si è mostrato Gianni Cuperlo.
Domani c’è la direzione nazionale
La patata bollente è così passata nelle mani di Enrico Letta che nelle prossime ore proverà a sminare la direzione di domani sentendo personalmente i quattro candidati alla segreteria. La situazione, tuttavia, resta tesa, come dimostra anche la voce che circola in queste stesse ore circa la presentazione di un ordine del giorno pro Schlein da mettere in votazione domani. Difficile che accada perché sulle regole Letta vuole unanimità. Posizione ribadita anche da fonti del Nazareno in queste ore. E questo spiega anche l’incontro di questa mattina tra la segreteria e gli sherpa dei quattro candidati al congresso.
Bonaccini replica a Schlein raccogliendo firme under 35
Come spiegano fonti dem, il Nazareno non sosterrà proposte che non siano appoggiate da tutti. «Le regole del congresso devono essere condivise – fanno sapere -. Questa è stata fin dall’inizio la nostra stella polare. Niente forzature e niente lacerazioni. Serve senso di responsabilità per non guastare un percorso con fratture che in questo momento vanno assolutamente evitate». Ma la Schlein tiene duro. E dalle colonne dell’Avvenire difende la sua richiesta di voto online. «È una proposta volta a dare uno strumento in più», sostiene. Per poi aggiungere: «Ogni strumento che può allargare la partecipazione è da considerare con grande attenzione». Nel frattempo, Bonaccini passa all’azione. I suoi sostenitori fanno sapere di aver raccolto «quasi 200 firme» a «poche ore dal lancio dell’appello di giovani under 35 a sostegno della sua candidatura a segretario del Pd».