Gli anarchici non stanno aiutando la causa di Cospito. Alle minacce non si risponde con la clemenza

30 Gen 2023 15:36 - di Hoara Borsellli

Se i compagni anarchici di Cospito pensano di offrire un buon servizio alla loro causa, sono completamente fuori strada. Manifestare in modo violento, ricattare lo Stato e attentare alle Istituzioni è la via peggiore per arrivare all’obiettivo. È chiaro che l’unica risposta plausibile a simili gesti è il non arretramento di un solo passo. Come ha dichiarato il Premier Giorgia Meloni: “Credo che lo Stato non si debba far intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari”.

Piantedosi: lo Stato non si lascia intimidire

Anche il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ribadito lo stesso concetto : “Lo Stato non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili. Nessuna rivendicazione o proposta potrà essere presa in considerazione se viene portata avanti col ricorso a questi metodi. Ancora di più se rivolti contro le forze dell’ordine». A margine delle manifestazioni di sabato a Roma, è stata lanciata una molotov contro il distretto di Polizia di Stato Prenestino. Tutto fa pensare che la matrice di questo attacco sia anarchica. Ci sono indagini in corso e le autorità competenti si stanno avvalendo delle telecamere di sorveglianza. Anche se non sembrano esserci molti dubbi a riguardo.

Cospito è a capo di un’organizzazione che predica la lotta armata

Gli episodi sovversivi, non circoscritti solo a livello nazionale, ma che hanno visto coinvolti apparati istituzionali a Berlino, Atene e Barcellona, hanno allarmato l’intelligence. Ci troviamo di fronte ad azioni che non possono essere relegate a semplici manifestazioni violente, bensì costituiscono minacce di carattere terroristico. Cospito è indicato come capo di quell’organizzazione- la FAI (federazione anarchica informale) – che evoca la lotta armata contro lo Stato.

Ronzulli: chiediamoci perché a Cospito è stato dato il 41 bis

La senatrice Licia Ronzulli ha dichiarato che “di fronte a queste violenze ,lo Stato non può indietreggiare di un solo millimetro. Qualsiasi arretramento sarebbe un segno di debolezza. Lo Stato non può essere condizionabile dai violenti.” Ha poi ribadito un’evidenza inconfutabile: “Cospito si trova al 41 Bis non per un capriccio ma perché, nel regime di carcerazione ordinario, riusciva ancora a coordinare operazioni eversive”. Rispetto alla preoccupazione sul suo stato di salute la senatrice di Forza Italia dice perentoria : “La soluzione per scongiurare i problemi di salute di Cospito è che torni a mangiare, non che torni al regime precedente”.

Sarà la giustizia a valutare o meno se modificare il suo regime di detenzione, a Marzo sarà discussa l’istanza presentata dai legali di Cospito, nel frattempo i compagni anarchici la smettessero di minacciare lo Stato. Così facendo, soffiano solo su una fiamma che avrebbe bisogno di essere spenta, non alimentata.

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