Enoteca La Torre – Roma

16 Gen 2023 0:01 - di Redazione

Enoteca La Torre
Lungotevere delle Armi, 22/23 – 00195 Roma
Tel. 06/45668304
Sito Internet: www.enotecalatorreroma.com

Tipologia: creativa
Prezzi: menù degustazione: 5 portate a sorpresa 120€, 7 portate a sorpresa 140€, due piatti e un dolce scelti dalla carta 90€
Chiusura: Lunedì e Martedì

OFFERTA
Cresce ancora la proposta di questo elegante ristorante la cui cifra stilistica è ben riconoscibile in una mediterraneità che tradisce le origini campane del bravissimo chef, in cui la creatività non è mai fine a sé stessa ma funzionale al piacere del palato. Una cucina solare ma al tempo stesso incisiva, in cui l’indubbia maestria tecnica e il lavoro raffinato sugli ingredienti non vengono esibiti, ma rimangono dietro le quinte, al servizio esclusivo della leggiadra squisitezza dei piatti. Si può così iniziare con una serie di buonissimi appetizer, molto belli anche in termini di impatto visivo, come d’altronde tutti gli altri piatti. A seguire tonnetto locale, kiwi bruciato, sedano rapa e brodo dashi, piatto di eccezionale equilibrio tra le diverse componenti, fatto di intriganti note sapide, piccanti, amarognole e acide. Ma convince anche l’anatra marinata al carvi, cavolo torzella e kumquat, piatto leggiadro nella sua intensità, in cui risulta meno convincente solo la torta rustica ripiena di interiora servita a fianco, soprattutto per un impasto un po’ tenace. Passando ai primi, eccellente il risotto ai limoni, cannolicchi, vongole veraci, asparagi e yogurt, dalla bella cremosità e spiccata nota sapida perfettamente compensata dalla freschezza dell’agrume. A seguire fusilli con ricci di mare, arachidi e levistico, risottati e dall’ottima cottura al dente ma meno incisivi al gusto. Tra i secondi, rana pescatrice, mirto, fagioli e cipolla rossa, un’intensa e sapida interpretazione dell’accostamento tra legumi e pesce. Buonissimo anche il manzo alla partenopea, radice di prezzemolo e pinoli, raffinata ma fedele rivisitazione del tradizionale stracotto. Chiusura in bellezza con i dolci, iniziando da un pre dessert eccezionale per leggiadra freschezza – la macedonia di frutta e verdura con sorbetto al basilico e menta e acqua aromatizzata al lampone e zenzero -, seguito dal babà al rum con vaniglia, visciole e menta, anche in questo caso una eccellente e golosissima reinterpretazione del dolce partenopeo per antonomasia. In chiusura, ottima piccola pasticceria accompagnata da una tazzina di espresso stavolta non all’altezza di quanto l’ha preceduta.

AMBIENTE
Ospitato in una villa del Novecento, anche albergo di proprietà di una delle sorelle Fendi, il ristorante è senza dubbio uno dei più belli della Capitale. Una raffinata eleganza contrassegnata da suggestivi elementi rinascimentali e barocchi, il cui simbolo è l’imponente grande vetrata posta nella sala principale che dà sul giardino.

SERVIZIO
Cordiale e professionale.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

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