Benzinai, si spacca il fronte sindacale. Due sigle confermano la serrata, una la riduce di un giorno

24 Gen 2023 19:19 - di Redazione
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Si divide il fronte sindacale dopo l’ultima chiamata da parte del ministro Adolfo Urso per scongiurare lo sciopero di 48 ore che parte stasera. Il governo ha concesso troppo poco e dunque confermiamo la serrata, affermano i presidenti di Fegica e Figisc/Anisa spiegando che “il tentativo in extremis fatto dal ministro Urso, peraltro apprezzato, non riesce ad intervenire con la necessaria concretezza”.

“L’annuncio dell’avvio del tavolo volto a ristrutturare la rete distributiva e ridare un piano regolatorio certo va nella direzione giusta e auspicata – scrivono i presidenti della Fegica, Roberto Di Vincenzo, della Figisc Bruno Bearzi e della Anisa Massimo Terzi – Ma le modifiche ipotizzate sul decreto, oltre a non essere sufficienti, sono ormai nelle mani del Parlamento”.

Faib Confesercenti, riunita d’urgenza, a seguito dell’incontro con il ministro Urso, ha invece valutato e ritenuto positive le aperture presentate e già formalizzate con un emendamento al decreto legge e ha deciso di ridurre a un solo giorno la mobilitazione.

“La presidenza nazionale Faib Confesercenti, riunita d’urgenza, a seguito dell’incontro con il ministro Urso – si legge in una nota – ha valutato e ritenuto positive le aperture presentate e già formalizzate con un emendamento al decreto legge”. In particolare, spiega Faib, “ci sembra un risultato importante la significativa riduzione delle sanzioni, la razionalizzazione della cartellonistica sugli impianti, la rapida convocazione di un tavolo di filiera per affrontare gli annosi problemi del settore, a partire dall’illegalità contrattuale e dal taglio dei costi per le transazioni elettroniche”.

“In segno di apprezzamento del lavoro svolto dal ministro e dai suoi collaboratori, e con l’obiettivo di ridurre il disagio alla cittadinanza, la presidenza Faib ha dunque deciso di ridurre a un solo giorno la mobilitazione. La decisione verrà presentata alla riunione di coordinamento con le altre sigle, fissata per domani mattina, mercoledì 25 gennaio”.

Ieri la premier Giorgia Meloni aveva difeso il decreto Trasparenza e affermato che non si torna indietro: “Li abbiamo convocati già due volte, il governo non ha mai immaginato provvedimenti per additare la categoria dei benzinai ma per riconoscere il valore dei tanti onesti. Poi la media del prezzo non diceva che erano alle stelle. Sono state molto poche le speculazioni. Ma non potevamo tornare indietro su provvedimento che è giusto, pubblicare il prezzo medio è di buon senso. Su altro siamo andati incontro. Nessuno vuole colpire la categoria”.

Protestano anche le associazioni dei consumatori, Codacons e Assoutenti, osservando che il rialzo dei prezzi dei carburanti in queste ore immediatamente precedenti lo sciopero dimostra che vi sono speculazioni che colpiscono i cittadini.

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