Armi a Kiev, il Pd si spacca. In 2 votano come i 5Stelle. Poi si scusano: è stato un errore
Pd spaccato sull’invio di armi all’Ucraina. Due no e due astenuti nelle file dem alla conversione in Senato del decreto che proroga fino al 31 dicembre 2023 la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari a Kiev. Hanno votato contro i senatori Andrea Giorgis e Valeria Valente. Si sono astenuti le senatrici Susanna Camusso e Vincenza Rando. Tre no arrivano anche dal gruppo Misto: Peppe De Cristofaro, Aurora Floridia e Celestino Magni. Contrari, come da copione, 23 senatori pentastellati.
Armi a Kiev, il Pd si spacca: due senatori votano contro
Poco dopo il voto imbarazzante l’ufficio stampa del gruppo dem al Senato tenta di rimediare. Ma la pezza è peggiore del buco. “I senatori Andrea Giorgis e Valeria Valente hanno sbagliato a votare in Aula sul decreto Ucraina. Premendo per errore il tasto rosso. Entrambi hanno provveduto a comunicare l’errore alla Presidenza. Giorgis e Valente hanno quindi votato in favore del provvedimento”. Ma la smentita non cambia l’esito del voto sul fronte giuridico: “Non conosco i dettagli della vicenda. In linea generale posso dire che eventuali vizi nella votazione potrebbero essere rettificati solo prima della proclamazione e con una nuova deliberazione”. Così il costituzionalista Giovanni Guzzetta, professore di Diritto pubblico all’Università di Roma Tor Vergata. Politicamente il presunto errore materiale non fa che aggiungere benzina sul fuoco delle divisioni del Nazareno. Con Azione-Italia Viva che si precipita a polemizzare con i cugini del Pd, folgorati sulla strada grillina.
La smentita imbarazzata dell’ufficio stampa: è stato un errore
“I senatori Giorgis e Valente del Pd hanno votato contro il decreto Ucraina, mentre i senatori Rando e Camusso si sono astenuti. Una perfetta comunione ideale con il M5s. Il Pd prenderà le distanze dai senatori ribelli?”, scrive la calendiana Raffaella Paita. “Sono basita dalla polemica sul nulla montata da Paita, presidente del gruppo di Azione-Italia Viva al Senato.”, scrive su Twitter la Valente. “Ho rettificato immediatamente l’errore materiale. Ho votato sì al decreto Ucraina come sempre. La notizia non c’è. Inaccettabile questo uso delle istituzioni”. I capricci dem e le barricate 5Stelle non hanno impedito il via libera di Palazzo Madama alla proroga di un anno all’invio delle armi all’Ucraina. Il Senato ha approvato la conversione del decreto con 125 i voti favorevoli, 28 contrari e 2 gli astenuti. Il decreto passa ora alla Camera per l’approvazione definitiva.
Tajani: l’Italia continuerà a fare la sua parte
“L’Italia continuerà a fare la sua parte. Siamo pronti a inviare altre armi. Con l’obiettivo di arrivare a una pace giusta che riconosca l’indipendenza di Kiev”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani poco prima del voto a Palazzo Madama. “Stiamo facendo tutto quello che possiamo. Abbiamo aumentato di 10 milioni i contributi economici. Inviato oltre 50 tonnellate di materiale elettrico per la ricostruzione della rete elettrica del Paese. Distrutta dagli attacchi russi”.