Appennino senza neve, Santanchè: “Lavoriamo per salvare il turismo bianco. In arrivo 50 milioni”

11 Gen 2023 17:56 - di Eugenio Battisti

Niente neve sugli Appennini, 5 regioni in ginocchio. La stima dei danni delle attività collegate direttamente alla stagione sciistica è da capogiro: circa 50 milioni di euro. La cifra è emersa dal tavolo sulla questione dell’Appennino senza neve convocato dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè, con gli operatori del settore. Insieme ai rappresentanti delle Regioni, tra i quali il presidente della Toscana Eugenio Giani. E il coordinatore del turismo della Conferenza delle regioni, Daniele D’Amario.

Appennino senza neve, Santanchè: produrla artificialmente fa bene all’agricoltura

“La neve prodotta artificialmente può essere restituita all’agricoltura. Dopo mesi di siccità si crea anzi un circolo virtuoso”. Così il ministro del Turismo rispondendo a una domanda sulla crisi idrica, al termine del tavolo su Appennino senza neve. “La politica deve avere una visione di lungo termine. Ma oggi bisogna pensare agli Appennini, dove il turismo bianco in termini di fatturato faceva la parte del leone”, ha aggiunto Santanchè. “Ora bisogna lavorare sulla destagionalizzazione dell’offerta turistica. E puntare a diversificare le attività, dallo sci di fondo, alle ciaspole, al cicloturismo. Ma anche spa già presenti in molte stazioni.

Le offerte turistiche vanno diversificate

Secondo Santanché comunque “ha senso continuare a promuovere le offerte turistiche sulla neve. Perché non crediamo di deturpare l’ambiente ma di aiutare il territorio. Evitando lo spopolamento”. Non si può rinunciare alla neve, sarebbe devastante per le imprese che hanno investito. Anche perché – prosegue il ministro – l’aumento delle temperature non si può dire strutturale. E l’innevamento cambia di anno in anno.

Giani: articolare meglio gli investimenti

Per il governatore della Toscana Giani il problema non è il passaggio da -10 a -8 gradi ma lo sviluppo di fenomeni acuti. “Tre anni fa sull’Abetone c’era il record di innevamento con 3 metri di neve mentre c’era il Covid. Occorre quindi articolare meglio gli investimenti. Puntando anche su palestre, palazzi del ghiaccio, campi di calcio eccetera”. L’Abetone ha due laghetti per la neve artificiale che diventano fondamentali – ha detto – anche per il pericolo degli incendi in estate. Per il contenimento dell’assetto idrogeologico, per irrigimentare l’acqua. L’intervento in montagna si riverbera sull’assetto del territorio, sul paesaggio. E sugli interventi della Protezione civile”.

FdI: il governo Meloni stanzierà 50 milioni

“Pronta la risposta del governo Meloni nei confronti del comparto neve di 5 Regioni italiane, in crisi per la mancanza di neve sugli Appennini. Almeno 50 milioni verranno messi a loro disposizione. Di questo abbiamo parlato questa mattina in riunione con il ministro del turismo, Daniela Santanchè e Gianluca Caramanna, responsabile del turismo di FdI”. Così in una nota il deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo Zucconi. “Un primo passo utile a non lasciare soli gli impianti sciistici. E tutti coloro che nel settore hanno subito gravi perdite economiche a causa del troppo caldo e dell’assenza di neve. Il lavoro da fare è ancora molto, ce ne rendiamo conto, ma non ci fermiamo qui”.

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