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Ancora sangue a Gerusalemme: spari alla Città di Davide, 2 feriti gravi. L’attentatore aveva 13 anni

Cronaca - di Luciana Delli Colli - 28 Gennaio 2023 - AGGIORNATO 28 Gennaio 2023 alle 17:08

Ancora sangue a Gerusalemme, dopo il feroce attentato di ieri alla Sinagoga. Stamattina un uomo di 47 anni e suo figlio di 22 sono stati feriti gravemente al sito archeologico della città di Davide, entrambi colpiti da proiettili «nella parte alta del corpo», come hanno riferito i paramedici intervenuti sul posto. L’aggressore, un 13enne residente a Gerusalemme Est, è stato ucciso e la polizia sta cercando eventuali complici.

Ancora sangue a Gerusalemme

Il Jerusalem Post, dando conto dell’accaduto, parla comunque di «sospetto attacco terroristico» e spiega che la sparatoria è avvenuta nei pressi dell’ingresso del sito. Secondo quanto riferito dall’Israel Hayom, sarebbe stato un civile armato che si trovava sul posto a uccidere l’aggressore. «Siamo arrivati ​​rapidamente sulla scena e abbiamo visto le vittime. Erano pienamente coscienti e hanno subito ferite da arma da fuoco nella parte superiore del corpo», ha detto il paramedico Fadi Dekidak al Jerusalem Post. «Li abbiamo trasferiti rapidamente in un’unità di terapia intensiva e li abbiamo evacuati con cure mediche salvavita all’ospedale Shaare Zedek», ha aggiunto. Sul caso indagano la polizia e le forze dello Shin Bet, l’intelligence interna israeliana.

Gli arresti per l’attentato di ieri alla Sinagoga

La notizia di questo attacco arriva mentre Israele e la comunità internazionale sono ancora sotto shock per l’attentato di ieri alla Sinagoga, nel quale sono morte sette persone. Secondo quanto riferito stamattina da Ynet, quindici uomini sono stati arrestati nella casa di Khaire Alkam, l’autore dell’attentato di ieri. Gli arrestati sono complessivamente 42, tra i quali anche i genitori dell’uomo, definito un «martire» e un «eroe» dal movimento islamico libanese di Hezbollah, che ha lodato il massacro e minacciato ulteriori attacchi. Hamas, poi, ha parlato di «azione eroica» riferendosi all’attacco di stamattina alla città di David. «È la conferma – ha sostenuto il portavoce Hasem Kassem – che la resistenza continuerà in tutti i territori occupati ed è una risposta ai crimini commessi dall’occupante contro il nostro popolo nei luoghi sacri».

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di Luciana Delli Colli - 28 Gennaio 2023