Agcom, stangata da 750mila euro a Meta per gli spot (vietati) al gioco d’azzardo su Facebook
Il Consiglio dell’Agcom ha adottato all’unanimità un’ordinanza di ingiunzione nei confronti di Meta per un importo pari a 750mila euro per la violazione del divieto di pubblicità del gioco d’azzardo sancito dal cosiddetto decreto Dignità.
Si tratta, spiega l’Agcom in un comunicato, del primo provvedimento emanato dall’Autorità nei confronti di una piattaforma di social media per aver consentito la diffusione di contenuti in violazione del divieto previsto dal decreto. Nello specifico, è emerso che la società consente a tutti i propri clienti business che intendono rivolgersi al pubblico italiano di promuovere tali contenuti, anche attraverso la “targetizzazione'” delle inserzioni pubblicitarie.
Gioco d’azzardo sulle piattaforme Facebook
Il decreto Dignità del 2018, varato dall’ex ministro del Lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio durante il primo governo guidato da Giuseppe Conte, prevede il divieto di pubblicità di gioco d’azzardo e scommesse, con multe dal 5% al 20% del valore della sponsorizzazione. “Tra le motivazioni a fondamento della sanzione, si sottolinea, in particolare, che Meta è responsabile per non aver previsto nelle proprie condizioni generali, destinate al mercato italiano e relative alla promozione di beni e servizi a pagamento, alcuna restrizione in relazione alla pubblicità di giochi con vincite in denaro”, scrive l’Agcom.
Il testo integrale della delibera di Agcom su Meta
In merito a uno dei casi oggetto di contestazione, “la società ha osservato che, in qualità di hosting provider passivo, non è legalmente tenuta a ispezionare ognuno dei milioni di contenuti sul Servizio Facebook prima della loro pubblicazione e di conseguenza non può essere ritenuta responsabile dei contenuti per il suo tramite diffusi”.
Più tardi, il colosso dei Social network ha commentato la multa. “Pur avendo collaborato pienamente con l’autorità su questo tema, non siamo d’accordo con la decisione presa dall’Agcom e sulla multa imposta. Stiamo valutando le opzioni a nostra disposizione”. Ad affermarlo è un portavoce di Meta commentando la sanzione comminata da Agcom a Meta, la società che controlla appunto Facebook e Instagram.