Tirelli (LGR): “Sul Qatargate la Ue è stata bucata dagli 007 stranieri, il modello va rivisto subito”

16 Dic 2022 16:44 - di Leo Malaspina

“Con lo scandalo delle ‘euro-mazzette’ del Qatargate finisce la pretesa superiorità morale ed etica dell’Ue sugli Stati membri e, in particolare, sull’Italia. Oggi, Bruxelles non può più ergersi a censore della vita di uno Stato sovrano e piegarne la politica innescando i ben noti strumenti di ricatto finanziario, a cominciare dallo spread”, dichiara il leader del partito “Libertà, Giustizia, Repubblica“, l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale, che valuta così gli effetti politici e sociali del Qatargate, l’affaire europeo che sta travolgendo la sinistra sia in Italia che nel resto dell’Unione.

Tirelli: “Il Qatargate ha fatto emergere i guasti del modello Ue”

“Che l’indagine punti al cuore del potere dell’eurocrazia di sinistra dimostra che l’Europa è per alcune forze progressiste nient’altro che un paravento per fare affari. Il mantra: ‘Ce lo chiede l’Europa’ oggi non è più riproponibile né spendibile. L’Italia deve riconquistare la propria autonomia e i propri margini di manovra nella politica continentale”, spiega ancora l’avvocato Tirelli, che è anche coordinatore di una rete di studi legali internazionali con sedi in Europa, Asia e Americhe.

“Quella che si è abbattuta sull’Eurotower non è una ‘ordinaria’ inchiesta anticorruzione sugli europarlamentari – sottolinea Tirelli – ma una indagine di più ampio respiro che dimostra che le Istituzioni comunitarie sono permeabili ad operazioni di intelligence di Stati esteri, come nel caso del Marocco, oltre che a spericolate manovre dei lobbisti delle grandi corporate”. “Il modello europeo, così come è oggi, ha fallito e non è più sostenibile non avendo il potere esecutivo dell’Ue alcuna reale legittimazione democratica e popolare. La Commissione rappresenta, al più, la camera di compensazione di accordi di matrice franco-tedesca – conclude – Serve una ristrutturazione organizzativa dell’Unione europea con l’adozione di un sistema federativo di tipo americano che preveda un governo europeo votato dai cittadini. No all’Ue dei tangentisti, sì agli Stati Uniti d’Europa e della libertà”, conclude il leader di “Libertà, Giustizia, Repubblica”.

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