Scuola, il pediatra “pro-cellulare” dà ragione a Valditara: «Utile vietarlo in classe»

22 Dic 2022 17:11 - di Giorgia Castelli
cellulari

«Sono un “pediatra pro-cellulare”, a patto che i bimbi lo usino a giuste dosi». Lo ribadisce Italo Farnetani. Ma allo stesso tempo plaude alla circolare firmata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che conferma il divieto di utilizzare lo smartphone a scuola durante le lezioni. Trattandosi di un “elemento di distrazione” e di una “mancanza di rispetto verso i docenti”, è stato spiegato in una nota in cui si annunciava la diffusione delle indicazioni alle scuole. Per Farnetani, professore ordinario di Pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta, è giusto così.

Scuola, il pediatra: «Utile la direttiva del ministero»

E all’Adnkronos Salute spiega perché sia importante staccarsi dagli schermi dei propri telefonini quando si sta in classe: «Sicuramente gli alunni hanno un abuso di utilizzo dello smartphone perché a loro volta vedono i loro genitori e gli altri adulti» avere questo tipo di approccio, osserva. «Allora è utile la direttiva del ministero, che dà uniformità e chiarezza su tutto il territorio nazionale» e ha l’effetto di «favorire l’apprendimento e il rendimento scolastico. Si insegna anche una forma di educazione che speriamo i ragazzi replichino anche fuori dalla scuola», auspica il medico.

«Usare il cellulare alla dose giusta»

«Premetto – precisa – che è dal 2004 che mi batto a favore dell’uso del cellulare e poi dello smartphone da parte dei bambini già dai primi anni di vita» per abituarli alle tecnologie, trattandosi di nativi digitali. «E devo dire che più volte sono stato attaccato e contestato per questo, ma ribadisco la mia idea. Purché, come avviene per i farmaci e per tante altre situazioni, il cellulare venga usato alla dose giusta. Altrimenti si crea una videodipendenza. Problema con cui ci si misura in realtà già dal secolo scorso, da quando negli anni ’80 ci fu l’espansione delle televisioni commerciali che trasmettevano h24 e sono cominciate segnalazioni di disturbi legati all’uso eccessivo del video». Il fenomeno si è poi aggravato «con la diffusione dei Pc. Nel frattempo si è creato anche un abuso generalizzato dell’uso degli smartphone che raccoglievano in sé tutte le problematiche della videodipendenza, che può divenire patologica».

Scuola, promossa la circolare del ministero

Il risultato di questa evoluzione, analizza Farnetani, è che, «se un tempo un commensale leggeva a tavola il giornale veniva additato con tutte le valutazioni negative che si potessero fare. Oggi invece a tavola è uso comune occuparsi più dello smartphone che di ciò che si mangia o dell’interazione con le altre persone a tavola». Seguendo questo ragionamento, prosegue il pediatra, «arriviamo pertanto alla circolare del ministero» che “è utile” ed «evita difformità di comportamenti».

«Lo smartphone è sempre un elemento di distrazione»

Per il medico, relegare il cellulare sotto il banco o negli zaini spezza un negativo effetto a catena: «Lo smartphone è sempre un elemento di distrazione, che favorisce la disattenzione. Per cui c’è un calo dell’apprendimento – avverte – Ci sono studi che dimostrano che un’aula rumorosa fa diminuire l’ascolto e di conseguenza l’apprendimento, quindi il rendimento scolastico. Figuriamoci il coinvolgimento con lo smartphone. Il secondo punto» per cui il pediatra promuove la circolare «riguarda una questione di educazione. Gli alunni sono giustificati» quando non si rendono conto di utilizzare troppo il cellulare, «perché per primi i genitori e gli adulti in genere non rispettano le norme di educazione e usano il cellulare quando sono a tavola, alle conferenze, negli incontri, persino quando parlano con le altre persone».

Interrompere la videodipendenza

«Sono queste le ragioni per cui attribuisco alla circolare una polivalenza positiva. Ricordiamo che» allenare i ragazzi al distacco dai cellulari «è un modo efficace per interrompere la videodipendenza – conclude Farnetani – Abituare le persone a stare anche se per brevi periodi lontani dallo smartphone è una forma efficace di riduzione o prevenzione di questo problema».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *