Scandalo Qatar, la Bonino si dimette dal “board” della Ong Fight Impunity al centro del giro di mazzette

12 Dic 2022 20:55 - di Lucio Meo

Estranea alle accuse ma imbarazzata dallo scandalo, Emma Bonino lascia il comitato consultivo della Fight Impunity, la Ong di cui era presidente Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato del Pd Antonio Panzeri, poi passato ad Articolo Uno, a capo dell’associazione dedita alla lotta all’impunità per gravi violazioni dei diritti umani o crimini contro l’umanità, al centro del giro di corruzione che aveva come benefattore il Qatar.

Emma Bonino. “Perché lascio la Ong Fight Impunity”

Anni fa, ho accettato la proposta di divenire membro dell’Advisory board di Fight Impunity per la qualità delle altre personalità che vi facevano parte e per le finalità dell’associazione che andavano nella stessa direzione della mia battaglia per l’affermazione della giustizia penale internazionale”, dice Emma Bonino, leader di +Europa, in una nota stampa nella quale aggiunge “non essendosi peraltro l’Advisory board mai riunito, di fronte alla situazione che abbiamo tutti appreso dalle notizie stampa, ritengo anch’io doveroso dimettermi da tale carica con effetto immediato”.

Fondata nel settembre del 2019, Fight Impunity vede nel suo comitato consulto volti noti della politica italiana ed europea, non solo Emma Bonino (ex commissaria europea e leader di Più Europa con Benedetto Della Vedova) ma anche Federica Mogherini (già Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza). Presenti anche il premio Nobel per la Pace 2018 Denis Mukwege, l’ex commissario europeo Dimitris Avramopoulos e l’ex primo ministro francese Bernard Cazeneuve.

Il sequestro dei soldi di Panzeri nella sua casa di Bergamo

Proprio oggi, erano stati sequestrati 17mila euro in contanti nell’abitazione in provincia di Bergamo dell’ex europarlamentare Antonio Panzeri arrestato con moglie e figlia nell’ambito dell’inchiesta di Bruxelles per presunti favori a Qatar e Marocco. Le perquisizioni, eseguite a Milano e Calusco D’Adda (Bergamo) tra ieri sera e oggi, dalla Guardia di finanzia – su richiesta del terzo Dipartimento Affari internazionali guidato dall’aggiunto di Milano Fabio De Pasquale – hanno portato anche al sequestro di supporti informatici e documenti.

Finora sono quattro gli arresti convalidati: riguardano l’ex europarlamentare Antonio Panzeri, l’assistente Francesco GiorgiEva Kaili, vice presidente del Parlamento Ue e sua compagna. Il quarto dovrebbe essere Niccolò Figà Talamanca, di cui i media belgi scrivono solo l’iinziale del cognome. Rilasciati sotto condizioni il padre della Kaili e Luca Visentini, segretario generale della Confederazione sindacale internazionale.

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