Rdc, Vespa sferra la stoccata a Conte: ci avrà pure vinto la campagna elettorale, ma non è dignitoso (video)

5 Dic 2022 18:42 - di Giulia Melodia
Vespa

Rdc, la stoccata di Bruno Vespa a Conte arriva in punta di fioretto. Ma dopo una battaglia a lame incrociate che il giornalista ha combattuto in tv con la logica del ragionamento politico e della pacificazione sociale contro chi sostiene a spada tratta il Reddito di cittadinanza tout court. Compresa la possibilità di rimpinguare gli introiti della misura assistenziale dello Stato con un lavoro in nero. Una partita persa, secondo il giornalista di Raiuno, e una causa insostenibile. E per far ascoltare – e valere – le proprie ragioni, ieri sera Bruno Vespa, ospite di Giuseppe Brindisi a Zona Bianca su Rete 4, ha combattuto come un leone. Sostenendo – in linea con quanto previsto dal governo – la necessità di «stroncare questo sistema e dare dignità professionale a un giovane che non lavora».

Rdc: in tv, Bruno Vespa contro tutti

Interventi vissuti come duelli – in qualche caso addirittura diventati corpo a corpo – quelli che si è ritrovato ad affrontare Vespa, che nella discussione ha dialogato con l’esponente pentastellato Michele Gubitosa. Con la platea di precettori di reddito in collegamento da Palermo. E con Paolo di Unione Popolare. Confronti più o meno accesi, che alla fine hanno portato al centro della scena Giuseppe Conte: il leader grillino che, da una parte chiama la piazza alla lotta, dall’altra si propone come mediatore. E la domanda a cui rispondere nello studio di Rete 4 diventa: è credibile?

La stoccata di Bruno Vespa a Conte

La risposta di Vespa è tranchant, per quanto argomentata: «A Giuseppe Conte muovo l’obiezione di aver fatto la campagna elettorale e di averla vinta rispetto alle profezie di estinzione del Movimento 5 Stelle, anche se ha perso 6 milioni di voti, grazie al reddito di cittadinanza», rimarca polemicamente Vespa. Quindi prosegue, scettico più che possibilista a giudicare dal tono: «Lui dice che ha fatto un discorso più ampio, ma i risultati li vediamo»…

Vespa: «Il Rdc non giova né alla dignità dei giovani, né a quella del Paese»

Nel frattempo, la disamina che il giornalista propone ospite in collegamento con lo studio di Rete 4, è basata sui fatti. Sulle criticità e sulle possibili prospettive di un intervento sul Rdc che necessita decisamente di un’operazione chirurgica piuttosto che di un taglietto in superficie. Secondo il giornalista conduttore di Porta a Porta, infatti, stiamo assistendo a «un dialogo tra sordi»: «Nessuno vuole mettere le persone in maggiori difficoltà rispetto a quelle in cui già si trovano. Ma i giovani devono lavorare».

«Non è possibile che una categoria di persone pensi di vivere di reddito dai 18 anni alla pensione»

E ancora. «Se voi andate nelle imprese, dal Nord al Sud – prosegue il giornalista – troverete decine di migliaia di persone che dicono di non aver trovato nessuno disposto a lavorare con loro perché preferiscono percepire il reddito di cittadinanza e arrotondare lavorando in nero. Questo non giova né alla dignità dei giovani – incalza Vespa –. Né alla dignità del Paese». Concludendo: «Non è possibile che ci sia una categoria di persone che pensa di vivere di reddito per sempre, dai 18 anni alla pensione».

Il racconto di un’esperienza vissuta in prima persona

E a sostegno delle tesi appena enucleate, Vespa racconta anche un’esperienza da lui vissuta in prima persone (l’estratto dell’intervento in un video su Twitter postato in basso). «Io ho una masseria in Puglia. Ho incontrato in un locale una ragazza brava e motivata, voleva crescere. Le ho offerto 1.300 euro per fare la cameriera. Lei ha detto sì. Poi è tornata a casa e il suo ragazzo le ha detto: “Tu sei pazza, perché sommando al reddito il lavoro nero sei molto più libera e fai quello che vuoi”. E di situazioni di questo genere ce ne sono una infinità in Italia» ha concluso laconicamente il giornalista, sempre più convinto della sua posizione critica rispetto al Rdc.

 

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