Meloni: «Serve più Italia in Europa, non il contrario. Preoccupa il piano Usa contro l’inflazione» (video)

13 Dic 2022 12:12 - di Luciana Delli Colli
meloni europa

C’è il merito: Ucraina, energia, migranti. E c’è il metodo: «Il dibattito si è sempre concentrato su un questione, se in Italia debba esserci più o meno Europa. Quasi mai ci siamo chiesti se in Europa ci dovesse essere più Italia. L’obiettivo di questo governo è avere più Italia in Europa, in condizione di pari dignità con gli altri Stati membri, come si conviene a una grande Nazione fondatrice». Giorgia Meloni ha ribadito alla Camera, durante le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 15 dicembre, quale sarà la postura dell’Italia in Europa, nella convinzione che «siamo protagonisti e non comprimari di questo dibattito», perché «l’Italia ha tutte le carte in regola per offrire il suo contributo autorevole».

Meloni: «Basta con la falsa narrazione dell’Italia come peso per l’Europa»

Vogliamo «dimostrare quanto l’Italia possa essere un valore aggiunto nel contesto europeo, stravolgendo la falsa narrazione di un’Italia che arrancherebbe, rappresenterebbe quasi un peso per l’Ue», ha proseguito il premier, sottolineando che «non solo noi siamo fondatori di questo processo di integrazione, non solo siamo centrali nelle dinamiche geopolitiche del continente: noi siamo una colonna indispensabile alla crescita economica e sociale dell’intero Europa». «Questa – ha dunque chiarito il premier – è l’Italia che vogliamo rappresentare al Consiglio europeo con il sostegno del Parlamento italiano e con il mandato che ci darete oggi».

La preoccupazione per il piano Usa contro l’inflazione

Nel corso del suo intervento Meloni non ha avuto timore di indicare anche alcune criticità che riguardano il rapporto con i partner occidentali e che rischiano di avere ricadute assai negative per l’Europa. In particolare, ha fatto riferimento al piano Usa contro l’inflazione, che «preoccupa» per «gli effetti distorsivi e discriminatori verso le imprese Ue». Il premier ha invece giudicato «positiva l’istituzione di una task force transatlantica», della quale ha discusso nel bilaterale con Biden a Bali. Ma, ha chiarito, un «approccio cooperativo Ue-Usa non impedisce all’Ue di proteggere la propria industria». «Consideriamo positivamente le misure che proteggano le produzioni strategiche, preservando il mercato unico senza discriminazioni e l’Italia – ha chiarito – è pronta a sostenere un intervento europeo che favorisca la competitività delle nostre imprese».

Il video dell’intervento di Meloni alla Camera

Nessun cedimento sul sostegno all’Ucraina

Il presidente del Consiglio, quindi, ha ribadito «il sostegno a Kiev». «La storia ci ha insegnato che non ci sono benessere e sviluppo dove non ci sono pace e libertà», ha avvertito, ricordando che il conflitto non riguarda solo il popolo ucraino, ma l’intera Europa, che deve restare unita al fianco dell’Ucraina. «Piaccia o no a chi per certi versi comprensibilmente vivendo un’epoca di crisi vorrebbe voltarsi dall’altra parte, il conflitto in Ucraina ci riguarda tutti», ha detto Meloni, ribadendo anche la profusione di «ogni sforzo diplomatico utile alla cessazione dell’aggressione da parte della federazione Russa». Un processo in cui l’Ue deve essere protagonista, «a beneficio dell’intero continente». Poi, guardando a ciò che verrà, Meloni ha ricordato che per la ricostruzione «sono stati stimati 349 miliardi di euro, una cifra temo destinata ad aumentare» e ha chiarito che l’Italia continuerà a fare la sua parte, nel segno della solidarietà dimostrata finora. Il che implica anche la prosecuzione degli aiuti militari, che sono il viatico per arrivare a una «pace giusta», perché se l’Ucraina cedesse «non ci troveremo di fronte a una pace ma a una invasione».

Sul caro energia dall’Ue risposta «insoddisfacente»

Ugualmente, nessun cedimento sul fronte delle sanzioni alla Russia, che «sono dolorose per il nostro tessuto produttivo», ma sono efficaci. E, dunque, ciò che va fatto è evitare che i costi della guerra ricadano sui cittadini. «È necessario vigilare sulle conseguenze delle sanzioni», come avvenuto «con la raffineria Lukoil a Priolo, con cui il governo è intervenuto tutelando un nodo energetico strategico e tutelando oltre 10 mila lavoratori». Meloni, quindi, è tornata a definire «insoddisfacente» la risposta data finora all’Europa al caro energia e a denunciare i rischi di una distorsione del mercato unico comune, rilanciando anche l’obiettivo strategico del suo governo rispetto alla realizzazione di un piano Mattei per l’Africa, che garantirebbe «crescita, dignità e lavoro» al continente e farebbe dell’Italia uno snodo energetico verso l’Europa.

Il governo va avanti nella lotta all’immigrazione clandestina

Un progetto che, in prospettiva, si connette anche al tema dei migranti, rispetto al quale il premier ha ribadito che il dibattito attuale deve andare dalla redistribuzione alla difesa comune dei confini Ue. «Serve un quadro di collaborazione basato su flussi legali e contrasto a quelli illegali, fermando le partenze e lavorando a una gestione Ue dei rimpatri. L’Italia sta sostenendo l’onere maggiore della protezione delle frontiere, non intendiamo fingere che vada bene così», ha avvertito il premier, ricordando che la lotta all’immigrazione clandestina è una lotta ai trafficanti, «cinici schiavisti del terzo millennio», e gli sforzi del governo per far diventare il Mediterraneo centrale una priorità europea. Il premier ha poi posto l’accento anche sulla necessità di stabilizzare i Balcani, per «impedire che vuoti strategici vengano riempiti da altri attori» e «tenere la regione ancorata ai nostri valori», attraverso l’integrazione europea, anche perché questo «significa rendere l’Italia più centrale in Europa».

Meloni: «Bene la condanna dell’Iran da parte del Consiglio europeo»

Infine, una passaggio sull’Iran: «Guardiamo insieme con favore all’inserimento nelle conclusioni del Consiglio europeo di un segnale di condanna per le sentenze di pena capitale in Iran, a seguito delle proteste nel Paese. L’uso della forza contro dimostranti pacifici, contro le donne, da parte delle autorità iraniane è ingiustificabile e soprattutto inaccettabile, questo governo sarà sempre impegnato per la difesa e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali in Iran come nel resto del mondo».

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