Manovra: Pos, mutui, cartelle, bonus 18enni. Tutto quello che c’è da sapere sulle ultime novità

21 Dic 2022 10:09 - di Redazione
manovra novità

La revisione del bonus cultura per i 18enni, la mini-proroga del superbonus, la possibilità di rinegoziare i mutui, gli interventi contro il caro-energia, la stretta sul Reddito di cittadinanza e le multe per chi rifiuta i pagamenti con i Pos, con l’apertura però di un tavolo per abbattere le commissioni pagate dai commercianti per i pagamenti sotto i 30 euro. Sono alcuni degli emendamenti alla legge di Bilancio approvati stanotte, nella lunga maratona in Commissione Bilancio alla Camera. Il testo arriverà domani mattina in Aula per la discussione generale e poi, dopo la pausa natalizia, sarà all’esame del Senato. Ecco, dunque, una panoramica delle principali novità sulla manovra.

La novità in manovra: al via un tavolo per abbattere le commissioni sui piccoli pagamenti Pos

Fra le misure di cui si è maggiormente discusso c’è certamente la questione del Pos. Nella discussione in Commissione è stata soppressa la norma che prevedeva lo stop alle multe per i commercianti che non accettano pagamenti elettronici per acquisti di cifre inferiori a 60 euro. È stato però approvato un emendamento bipartisan che prevede l’apertura di un tavolo tra banche, intermediari, associazioni dei commercianti e imprese per trovare una soluzione che porti alla riduzione dei costi delle commissioni applicate agli incassi da transazioni fino a 30 euro effettuate con sistemi di pagamento digitali, carte di credito e bancomat. Secondo il testo approvato, qualora non si dovesse raggiungere un livello «equo e trasparente» dei costi, i prestatori di servizi di pagamento vedrebbero scattare nei loro confronti un «contributo straordinario» che verrà utilizzato per finanziare misure che limitino gli impatti dei costi sulle aziende.

L’emendamento del governo per la ristorazione: prorogate le deroghe su dehors e tavolini

Ancora per quanto riguarda il commercio, un’altra norma significativa e attesa riguarda il settore della ristorazione. Un emendamento approvato prevede la proroga per i primi sei mesi del 2023 della deroga per l’occupazione di suolo pubblico con tavolini e dehors. La misura porta la firma del governo e punta a sostenere un settore, messo a dura prova tanto dagli strascichi del Covid quanto dalla crisi energetica.

Rinegoziazione dei mutui e congedo parentale all’80% della retribuzione anche per i padri

Due emendamenti particolarmente significativi per le famiglie riguardano i mutui e i congedi parentali. Per quanto riguarda i primi si potranno rinegoziare quelli in essere, passando da tasso variabile a tasso fisso. Per poter usufruire della norma sarà necessario avere un Isee fino a 35mila euro e un finanziamento che non supera i 200mila euro di importo originario. Il congedo di genitorialità, poi, passa dal 30% all’80% della retribuzione e sarà usufruibile in alternativa tra i genitori, fino a un mese e fino al sesto anno di vita del bambino.

Il bonus cultura ai 18enni: necessità e merito fra i nuovi criteri. Stretta sul Rdc

Via libera al nuovo bonus per i diciottenni che può essere speso per libri e attività culturali e potrà arrivare a 1.000 euro, quale somma di 500 euro per chi ha un Isee familiare fino a 35mila euro e gli altri 500 euro nell’eventualità del voto di maturità pari a 100 su 100. Giovani interessati anche dalla stretta sul reddito di cittadinanza, che, oltre a prevedere per tutti la perdita del beneficio al primo rifiuto di un lavoro, prevede anche, per chi ha tra i 18 e i 29 anni, che l’erogazione sia condizionata al completamento della scuola dell’obbligo. «Al momento le chiamiamo “card cultura” e “card merito”, ma – ha spiegato il deputato di FdI Federico Mollicone – saranno poi i creativi a suggerire la denominazione finale e a lavorare per la campagna di promozione». «Stiamo cercando per far sì che il bonus possa arrivare al diciottesimo anno, senza scavallare all’anno successivo, come accadeva con il precedente bonus. Il ministro Sangiuliano – ha concluso Mollicone – convocherà a breve un tavolo con le associazioni di categoria per elaborare il regolamento del nuovo sistema».

Un tetto agli stipendi dei manager delle banche salvate dallo Stato

Fra le novità della manovra arriva un tetto agli stipendi dei manager delle banche salvate attraverso l’intervento dello Stato. A decorrere dal 2023 gli stipendi dei vertici non potranno superare il trattamento economico del primo presidente della Corte di cassazione, che è stabilito nella cifra lorda di circa 240mila euro.

Per le cartelle esattoriali sotto i mille euro la parola passa ai Comuni

Non ci sarà più la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali di multe e tasse in riscossione dal 2000 al 2015 di importi inferiori ai 1.000 euro: la decisione se stralciare o meno l’imposta e le sanzioni spetterà agli enti locali, ma gli interessi saranno comunque cancellati. Inoltre, è previsto che lo stralcio slitti di due mesi: la scadenza non è più prevista per il prossimo 31 gennaio, ma passerà al 31 marzo 2023.

Mini-proroga per il superbonus e iva dimezzata sugli immobili “green”

Ci sarà più tempo per presentare la Cilas e poter fruire, così, del superbonus al 110% sulle ristrutturazioni edilizie. Il termine è stato esteso dallo scorso 25 novembre al 31 dicembre 2022, mentre la delibera condominiale sull’esecuzione dei lavori dovrà comunque essere stata adottata entro il 24 novembre scorso. Fra le novità in manovra introdotta, poi, una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’Irpef, fino alla concorrenza del suo ammontare, del 50% dell’importo corrisposto per il pagamento dell’Iva in relazione all’acquisto, effettuato entro il 31 dicembre 2023, di unità immobiliari a destinazione residenziale, di classe energetica A o B ai sensi della normativa vigente, cedute dalle imprese costruttrici delle stesse. La detrazione è pari al 50% dell’imposta dovuta sul corrispettivo d’acquisto ed è ripartita in 10 quote costanti nell’anno in cui sono state sostenute le spese e nei nove periodi d’imposta successivi.

Caro energia: la tassa sugli extraprofitti e il taglio dell’Iva su teleriscaldamento e pellet

La tassa sugli extraprofitti verrà applicata alle società il cui 75% dei ricavi è generato da attività nei settori della produzione e rivendita di energia, gas e prodotti petroliferi. Il contributo è dovuto se almeno il 75% dei ricavi del periodo d’imposta antecedente a quello in corso al 1 gennaio 2023 deriva dalle attività indicate. Passa dal 22% al 5%, invece, l’aliquota Iva per le fatture dei consumi nel primo trimestre del 2023 dei servizi di teleriscaldamento e dal 22% al 10% quella del pellet per tutto il 2023.

Prorogato il credito d’imposta per gli investimenti al Sud

Viene prorogato per tutto il 2023 il credito di imposta per gli investimenti al Sud. Il via libera è contenuto in un emendamento alla manovra del governo approvato in commissione Bilancio della Camera. Sotto il profilo finanziario, la proroga determinerà per il prossimo anno una perdita di gettito di 1.467 milioni di euro

Più risorse per potenziare i collegamenti aerei di Sicilia e Sardegna

Arrivano più risorse per potenziare i collegamenti aerei di Sicilia e Sardegna, al fine di rimuove gli svantaggi che derivano dall’insularità. La novità, introdotta con un emendamento alla manovra sottoscritto da diversi gruppi, ha lo scopo di «garantire un completo ed efficace sistema di collegamenti aerei da e per la Sicilia e da e per la Sardegna», per questo viene istituito un apposito fondo al Mit che avrà una dotazione di 5 milioni di euro nel 2023 e 15 milioni a partire dal 2024.

Contributo di 850mila euro a Lampedusa e Linosa per far fronte all’aumento degli sbarchi

In considerazione dello straordinario aumento del numero di sbarchi nel 2022, ai Comuni di Lampedusa e Linosa è concesso un contributo straordinario pari a 850mila euro.

Sì alla “norma cinghiali”: via libera alla caccia nelle aree protette e urbane

L’emendamento che prevede l’estensione della caccia nelle aree protette e urbane, la cosiddetta “norma cinghiali”, è stato approvato dalla commissione Bilancio della Camera. Il testo era stato accantonato per poi essere ripescato al termine di tutte le votazioni, scatenando una certa bagarre in commissione.

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