Iran, Tajani all’ambasciatore: «Italia indignata. Fermate le condanne a morte e le violenze»

28 Dic 2022 15:59 - di Natalia Delfino
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Bloccare immediatamente le esecuzioni e sospendere sia le condanne a morte sia la repressione violenta dei manifestanti. Sono le richieste che l’Italia ha avanzato all’Iran, nel corso del colloquio che il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha avuto con l’ambasciatore designato Mohammad Reza Sabouri, convocato oggi alla Farnesina e al quale ha espresso «preoccupazione e ferma indignazione per quello che sta accadendo» nel Paese. «Ho chiesto altresì che le autorità politiche iraniane aprano un dialogo con manifestanti», ha aggiunto il ministro, spiegando di aver «chiesto formalmente all’ambasciatore di trasmettere le richieste dell’Italia al governo del suo Paese».

Tajani: «Le esecuzioni capitali per l’Italia sono una linea di non ritorno»

«L’Italia è assolutamente ferma nel condannare la pena di morte» e «la decisione di dar vita a esecuzioni capitali di giovani manifestanti rappresenta per l’Italia una linea di non ritorno», ha proseguito Tajani, sottolineando che «nessuna autorità può arrogarsi il diritto di togliere la vita a un condannato, anche se ha commesso il reato per il quale è accusato». «Anche all’Onu ci siamo schierati a favore della moratoria della pena di morte», ha ricordato ancora il titolare della Farnesina, ribadendo che «la pena di morte è inaccettabile sia per l’Italia, sia per l’Unione europea» e che sempre «l’Italia è impegnata per la difesa dei diritti umani e della democrazia». Dunque, «o verranno sospese le esecuzioni, o sarà difficile per noi cambiare atteggiamento».

«Uccidere una bambina di 12 anni non ha nulla a che vedere con la sicurezza nazionale»

«Continueremo a condannare con grande fermezza quello che sta accadendo», ha proseguito il vicepremier, ribadendo con forza che l’Italia chiede «che non vengano massacrate le donne, uccise le bambine a un posto di blocco, uccise le ragazze poco più che adolescenti con strumenti di violenza sessuale di massa, condannati a morte ragazzi perché manifestano». «Uccidere una bambina di 12 anni, una adolescente di 14 e un ragazzo di 17 non ha nulla a che vedere con la tutela della sicurezza nazionale». «Voglio augurarmi che l’Iran accolga la nostra richiesta di libertà, che non è una ingerenza negli affari interni del Paese», ha spiegato il ministro, chiarendo che comunque l’Italia «ha deciso di non chiudere la porta al dialogo sul nucleare». «Ci auguriamo di vedere un atteggiamento responsabile dell’Iran nell’area mediorientale. Crediamo si debba lavorare per stabilità», ha concluso Tajani, ribadendo poi anche su Twitter che «il governo italiano farà il possibile per garantire il rispetto dei diritti umani in Iran».

Amnesty Italia: «Da Tajani parole chiare, netta condanna e richieste precise all’Iran»

«Il ministro Tajani ha fatto proprie le richieste delle organizzazioni per i diritti umani e delle attiviste e degli attivisti dell’Iran, con parole chiare e nette di condanna e richieste precise al governo di Teheran», ha detto all’Adnkronos Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, commentando l’incontro tra Tajani e l’ambasciatore iraniano. «Chiediamo al ministro Tajani di continuare a seguire gli sviluppi e assumere e promuovere le iniziative più opportune nel caso in cui la repressione non solo non cessasse, ma dovesse persino peggiorare».

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