I sondaggi di Elon Musk su Twitter per smascherare i bot e gli account fasulli

21 Dic 2022 9:57 - di Roberto Frulli

Dopo aver pubblicato domenica sera un sondaggio inaspettato su Twitter il cui vero obiettivo appare quello di stanare i cosiddetti bots, gli account falsi gestiti da sistemi automatici che falsano la democraticità del Social media dell’uccellino, Elon Musk “conferma” che si dimetterà da amministratore delegato della piattaforma di microblogging, non appena troverà qualcuno “abbastanza folle da accettare il lavoro”.

Dunque Elon Musk, che sembra averci preso gusto con i sondaggi online, lancia l’ennesima sfida al popolo di Twitter. Che risponde così: oltre il 57% degli utenti che hanno votato il sondaggio sostiene che il geniale tycoon avrebbe dovuto dimettersi. Un risultato che lui assicura di voler rispettare.

Musk ha naturalmente messo in dubbio il risultato del sondaggio “sporcato” dai bots, ma ha confermato in un tweet di mercoledì mattina che avrebbe lasciato il suo ruolo di capo della piattaforma di social media una volta trovato un successore folle, perlomeno, quanto lui.

Mi dimetterò da amministratore delegato non appena troverò qualcuno abbastanza sciocco da accettare il lavoro! “Dopo di che, mi limiterò a gestire i team di software e server”.

Il capo di Tesla e SpaceX ha assunto il controllo di Twitter solo due mesi fa, dopo trattative turbolente, con il proposito dichiarato di rendere  il Social più democratico e meno infestato dagli account fake allontanando coloro che, in questi anni hanno trasformato in una macchina per consensi elettorali.

Così Musk, entrato per la prima volta  fisicamente nella sede dell’azienda portando con se un lavandino – complessa metafora di chi si candida a ripulire il Social – ha supervisionato il licenziamento di oltre la metà della forza lavoro globale dell’azienda, ha imposto l’allentamento della moderazione dei contenuti reintroducendo, inoltre, gli account bloccati dal precedente management.

Una boccata di democrazia partecipativa che, naturalmente, ha provocato un’ondata di finto sdegno fra i democratici.

Secondo alcuni gruppi il gesto di Twitter avrebbe causato un’impennata di contenuti odiosi e abusivi sul sito. Ma, appunto, in realtà l’operazione di Musk intendeva proprio ricondurre Twitter a ciò che dovrebbe essere: un Social in cui la possibilità di dialogare e interagire sia garantita a tutti, come prevedono le regole della democrazia sovvertita dai dem americani. Che hanno messo le mani, con operazioni imbarazzanti e segrete, sul Social media azzurro.

La gestione Musk è stata caratterizzata anche dal lancio del servizio di abbonamento Twitter Blue e dalla sospensione della spesa da parte di alcuni  inserzionisti per i timori legati al suo approccio di “assoluta libertà di parola”.

Secondo qualcuno la saga di Twitter avrebbe iniziato a ripercuotersi sulle altre attività dell’azienda con le quotazioni delle azioni Tesla scese dopo l’acquisizione del social network, poiché le controversie – è questa la tesi – avrebbero intaccato la fiducia in Musk e nel suo stile di gestione.

Sta di fatto che poche ore fa Elon Musk su Twitter ha lanciato un nuovo sondaggio: “Il Congresso dovrebbe approvare il disegno di legge di spesa omnibus da 1,7 trilioni di dollari?”. E, poi, a seguire, il tycoon ha scritto: “Bots in arrivo…”.

Insomma tutti questi sondaggi sembrano proprio essere, alla fine, tentativi di capire come si muovono i “Bot” a comando su Twitter.

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