I giornali che nessuno vuole più leggere: Stampa e Repubblica perdono copie e lettori. Tutto meritato
La stampa cartacea non gode di buona salute. E questo si sapeva. Ma è soprattutto la stampa progressista a vedersela brutta. L’eccesso di ideologia e di faziosità allontana i lettori. E in modo massiccio. Stando alla classifica pubblicata oggi in prima pagina da Italia Oggi, infatti, nell’ultimo periodo La Stampa diretta da Massimo Giannini ha visto le vendite contrarsi del 10% e, altro dato interessante, Repubblica perde addirittura il 17% collocandosi all’ultimo posto. E’ insomma il quotidiano che vende meno, quello meno apprezzato.
Del resto Repubblica è il quotidiano dove Concita De Gregorio difende la moglie di Soumahoro, dove Paolo Berizzi imperversa vedendo ovunque camicie nere pronte all’assalto, dove Francesco Merlo appella l’attuale premier come “reginetta di coattonia”, dove si dà pubblicità alla biografia del padre morto della stessa Meloni. Una testata, come si capisce bene, super partes e dedita al puro amore per la notizia…
Quanto alla Stampa, ricordiamo che da lì è partito l’attacco, fatto di ironiche battutine, al fatto che Giorgia Meloni aveva portato con sé la figlia Ginevra al G20 di Bali. Parliamo della testata il cui direttore sta sempre col ditino alzato a impartire lezioncine alla destra o a lacrimare per il povero Roberto Saviano querelato per i suoi insulti ai leader della stessa destra. Stessa testata sulla quale Michela Murgia si affanna a descrivere Giorgia Meloni come una nemica delle donne. Un misto di supponenza, arroganza e aggressività che evidentemente non è gradito a chi ancora si reca in edicola.
Che il trend sia calante lo confermano anche i dati di Prima comunicazione: nel mese di settembre la perdita di Repubblica rispetto all’anno precedente era del 12,8% mentre quella della Stampa era dell’8,8%. Un declino confermato dai dati pubblicata da Italia Oggi.