Fidene, Campiti non risponde al gip sui punti chiave della sparatoria. Donati gli organi della quarta vittima
Ha risposto ad alcune domande del gip ma sui punti chiave della vicenda è rimasto in silenzio. Questo il comportamento di Claudio Campiti, l’uomo di 57 anni che domenica mattina ha ucciso a colpi di pistola quattro donne durante una riunione del consorzio Valleverde a Fidene, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo. L’atto istruttorio davanti al gip, durato circa un’ora, si è svolto nel carcere romano di Regina Coeli dove l’uomo è detenuto.
Fidene, Campiti non risponde al gip sui punti chiave
A Campiti la Procura, nell’inchiesta del pm Giovanni Musarò coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, contesta le accuse di omicidio volontario. Con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, tentato omicidio, in riferimento alle persone rimaste ferite, e il porto abusivo di armi. Al termine dell’udienza il difensore del “killer di Fidene”, l’avvocato Alessandro Poli, lasciando il carcere di Regina Coeli si è limitato a dire ai cronisti che la “situazione è grave”. Come è noto l’uomo, abituale frequentatore del Poligono di tiro di Tor di Quinto a Roma, domenica mattina ha sottratto dalla struttura una pistola. Con la quale si è diretto alla riunione di condominio del consorzio. E ha sparato all’impazzata uccidendo quattro donne, tre sul colpo ( Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi, Nicoletta Golisano) e una quarta deceduta ieri dopo giorni di coma.
Donati gli organi della quarta vittima: Fabiana De Angelis
Di quest’ultima, Fabiana De Angelis, sono stati donati gli organi. Il prelievo multiorgano è terminato nella tarda mattinata di oggi”. Lo rende noto l’ospedale Sant’Andrea. “Un gesto di solidarietà che restituisce speranza a tanti pazienti. E per il quale la comunità del Sant’Andrea esprime sincera gratitudine alla famiglia, cui si rinnova il sentimento di profonda vicinanza”. L’azione di Campiti, per gli inquirenti, è stata “premeditata fin nei mini particolari’’. Il cinquantasettenne, come è riportato nel decreto di fermo, ”ha fatto una sorta di tiro al bersaglio, colpendo uno dopo l’altro diversi soggetti seduti al tavolo mirando in punti vitali”.