Fidene, Campiti non risponde al gip sui punti chiave della sparatoria. Donati gli organi della quarta vittima

14 Dic 2022 16:36 - di Redazione

Ha risposto ad alcune domande del gip ma sui punti chiave della vicenda è rimasto in silenzio. Questo il comportamento di Claudio Campiti, l’uomo di 57 anni che domenica mattina ha ucciso a colpi di pistola quattro donne durante una riunione del consorzio Valleverde a Fidene, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo. L’atto istruttorio davanti al gip, durato circa un’ora, si è svolto nel carcere romano di Regina Coeli dove l’uomo è detenuto.

Fidene, Campiti non risponde al gip sui punti chiave

A Campiti la Procura, nell’inchiesta del pm Giovanni Musarò coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, contesta le accuse di omicidio volontario. Con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, tentato omicidio, in riferimento alle persone rimaste ferite, e il porto abusivo di armi. Al termine dell’udienza il difensore del “killer di Fidene”, l’avvocato Alessandro Poli, lasciando il carcere di Regina Coeli si è limitato a dire ai cronisti che la “situazione è grave”. Come è  noto l’uomo, abituale frequentatore del Poligono di tiro di Tor di Quinto a Roma, domenica mattina ha sottratto dalla struttura una pistola. Con la quale si è diretto alla riunione di condominio del consorzio. E ha sparato all’impazzata uccidendo quattro donne, tre sul colpo ( Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi, Nicoletta Golisano) e una quarta deceduta ieri dopo giorni di coma.

Donati gli organi della quarta vittima: Fabiana De Angelis

Di quest’ultima, Fabiana De Angelis, sono stati donati gli organi.  Il prelievo multiorgano è terminato nella tarda mattinata di oggi”. Lo rende noto l’ospedale Sant’Andrea. “Un gesto di solidarietà che restituisce speranza a tanti pazienti. E per il quale la comunità del Sant’Andrea esprime sincera gratitudine alla famiglia, cui si rinnova il sentimento di profonda vicinanza”. L’azione di Campiti, per gli inquirenti, è stata “premeditata fin nei mini particolari’’. Il cinquantasettenne, come è riportato nel decreto di fermo, ”ha fatto una sorta di tiro al bersaglio, colpendo uno dopo l’altro diversi soggetti seduti al tavolo mirando in punti vitali”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *