Addio Green pass, Zaffini (FdI): «Via gli ultimi brandelli». Bassetti: «Scelta di buonsenso»

13 Dic 2022 16:09 - di Mia Fenice
Green Pass

Via gli ultimi “brandelli ” di green pass. «L’aula di Palazzo Madama ha approvato emendamenti con i quali si interviene sulle misure di contrasto alla diffusione del virus Sars-Cov-2, aggiungendo due articoli al decreto-legge in conversione». Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini, presidente della commissione Sanità di Palazzo Madama.

«Si tratta – spiega – di provvedimenti che mantengono gli impegni assunti in campagna elettorale e che finalmente ci fanno uscire del tutto dal regime di restrizioni e che ripristinano dunque nuova libertà ai cittadini. Ringrazio il governo per il parere favorevole espresso a questi emendamenti che confermano il cambio di passo deciso dall’inizio da questo governo e dal ministro Schillaci».

Via il green pass

In particolare, «l’articolo 7 bis – osserva Zaffini – incide sulle residue disposizioni che prescrivono l’impiego della certificazione verde Covid-19 per l’accesso dei visitatori a strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice nonché ai reparti di degenza delle strutture ospedaliere. L’emendamento abroga, a decorrere dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, le disposizioni di cui ai commi 1-bis e seguenti che consentono l’accesso alle predette strutture ai soli soggetti muniti di una certificazione verde Covid-19, rilasciata a seguito della somministrazione della dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario, ovvero a seguito del completamento del ciclo vaccinale primario o dell’avvenuta guarigione unitamente ad una certificazione che attesti l’esito negativo del test antigenico rapido o molecolare, eseguito nelle quarantotto ore precedenti l’accesso».

Green pass, altro emendamento di FdI

«Un altro emendamento – sottolinea Zaffini – abroga le disposizioni che consentono agli accompagnatori di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti d’emergenza nelle sale d’attesa dei reparti di pronto soccorso solo se muniti di green pass. Viene cioè meno l’obbligo di sottoporsi al test antigenico rapido o molecolare per l’accesso alle prestazioni di pronto soccorso. Con l’abrogazione della predetta norma viene meno anche l’obbligo del green pass anche per l’accesso ai reparti di degenza. L’emendamento, inoltre, abroga la disposizione che prevede il green pass per le uscite temporanee delle persone ospitate presso strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e no, strutture residenziali socioassistenziali».

«Un ulteriore emendamento – conclude Zaffini – riduce a 5 giorni il periodo di autosorveglianza per i contatti stretti di soggetti risultati positivi al virus Sars-Cov-2, prevedendo, quale misura precauzionale, solo l’obbligo di indossare dispositivi di protezione individuale di tipo Fffp2 per il suddetto periodo. Con riferimento al regime dell’isolamento dei soggetti risultati positivi al Sars-CoV-2, la norma abroga la disposizione che subordina la fine dell’isolamento all’esecuzione di un test antigenico o molecolare con esito negativo e rinvia ad una successiva circolare del Ministro della Salute la definizione delle specifiche modalità che determinano la cessazione della misura dell’isolamento». Avanti così: serietà e coerenza seppur senza “abbassare la guardia”.

Bassetti: «Decisione di buonsenso»

«Per quanto riguarda l’accesso delle persone sia nei reparti ospedalieri che nelle Rsa, credo sia una decisione di buonsenso quella di levare il Green pass anche perché oggi non viene più chiesto per niente, se non per entrare in queste strutture. Negli stessi ospedali dove possono entrare medici e infermieri senza vaccinazione non vedo perché dobbiamo chiedere la vaccinazione ai visitatori». È la riflessione di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, che parlando all’Adnkronos Salute definisce “una norma di buonsenso” quella che punta a eliminare gli usi residui del “certificato verde”.

L’abolizione degli ultimi utilizzi del Green pass «mette tutti sullo stesso piano – osserva lo specialista – Ovviamente, chi vuole entrare in queste strutture si deve mettere la mascherina per evitare di portare problemi. Però è un modo per riaprire anche definitivamente ai visitatori i nostri ospedali. I pazienti è giusto che abbiano il conforto dei loro cari».

Green Pass, Pregliasco: «Ora sì allo stop al Green pass»

«L’eliminazione degli utilizzi residui del Green pass ci sta, come step di un percorso di normalizzazione che oggi è giustificato dall’attuale fase epidemiologica” Covid “e che speriamo di poter mantenere anche in futuro. A mio avviso, però, è opportuno immaginare e pianificare, almeno dal punto di vista teorico, eventuali irrigidimenti» delle misure contro Sars-CoV-2 «qualora dovesse delinearsi di nuovo un quadro preoccupante. Naturalmente è auspicabile che ciò non accada, ma in caso contrario dovremo farci trovare pronti». Così all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *