Urso: “È stata una follia rinunciare al gas del Mare Adriatico per comprarlo dalla Russia”

5 Nov 2022 11:20 - di Carlo Marini
Urso gas

“L’Italia può produrre più energia” attraverso “l’estrazione di gas” e andando avanti con tutte “le rinnovabili”. Lo afferma il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso intervenendo a RaiNews24 sottolineando la norma approvata ieri dal consiglio dei ministri che autorizza nuove estrazioni nel Mar Adriatico. Nuove trivelle in mare, per rendere l’Italia più indipendente sul fronte del gas e metterlo a disposizione delle aziende più energivore a prezzi calmierati. Il Consiglio dei ministri ha infatti dato il via libera alla norma sulle nuove concessioni per aumentare l’estrazione di gas in Adriatico e anche a partire dalle 9 miglia dalla costa.

Urso: “Estrazioni di gas scese da 13 miliardi di metri cubi a 3”

La norma consentirà di fornire “prezzi calmierati per le aziende energivore che sono eccellenze del Made in Italy come la ceramica”. “Le altre potenze come la Russia utilizzano il gas come arma di potenza per sottomettere europa e condizionare le nostre democrazie, non è piu’ tollerabile” ha aggiunto. Il ministro ha ricordato come 10 anni fa “l’estrazione di gas nei nostri giacimenti era di 13 miliardi di metri cubi ora siamo scesi a 3 e il resto lo abbiamo comprato dalla Russia, è una follia”. “Dobbiamo estrarne di più nel nostro Mare Adriatico perchè anche così si combatte il caro energia oltre che con la produzione dlele rinnovabili, fotovoltaico, solare, eolico o geotermico”. Per Urso “l’Italia può ribaltare la sua condizione da paese importatore a a hub per il gas verso gli altri paesi con gasdotti e rigassificatori”.

Urso sullo stabilimento Lukoil di Priolo: “Dobbiamo tutelare diecimila posti di lavoro”

Urso è intervenuto anche in merito alla vicenda dello stabilimento sicilaino di Priolo della Lukoil che potrebbe trovarsi nella impossibilità di continuare a produrre a causa delle sanzioni sul petrolio russo. La priorità per il governo è la salvaguardia di “10mila posti di lavoro” tra diretto e indotto. “Siamo impegnati ogni giorno su questo dossier e sono convinto che riusciremo a raggiungere questo obiettivo”. “E’ un tema che abbiamo già affrontato nel senso che pochi giorni dopo la costituzione del nuovo governo, dopo una serie di colloqui fitti tra me e il ministro Giorgetti, sin dal primo momento, il Comitato per la sicurezza finanziaria del ministero dell’Economia, ha certificato all’azienda di Priolo che l’azienda non è sottoposta a sanzioni e quindi può operare e crediamo che possa farlo al meglio, nel mercato per acquisire il petrolio che serve per la raffinazione in questa fase molto delicata”.

“Nel contempo – ha aggiunto Urso – sappiamo tutti che il 5 dicembre scattano le sanzioni per le importazioni del petrolio russo, e quindi con questa misura fornita e con quelle che eventualmente dovremo realizzare, stiamo parlando con l’azienda, per poter reperire il petrolio sul mercato internazionale da altri paesi, pensiamo di poter garantire la continuità produttiva”, ha spiegato il ministro. “Poi sta all’azienda decidere se continuare o se vedere se ci sono le condizioni di mercato per vendere questo asset così importante. Il nostro obiettivo, del governo, della regione, delle parti sociali impegnate in prima linea”.

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