Ucraina, è guerra anche di statue: a Odessa giù Caterina II. E a Melitopol torna quella di Lenin

5 Nov 2022 20:44 - di Mia Fenice
Melitopol statua di lenin

E’ anche guerra delle statue nell’Ucraina devastata dall’invasione russa. A Melitopol torna quella di Lenin.  Mentre Odessa ha votato per smantellare la statua di Caterina II, che è sempre stata un punto di riferimento, prima della guerra, per la popolazione russofona della città ucraina. Già imbrattata con vernice rossa a settembre ed ottobre, la statua deve essere rimossa secondo una votazione popolare condotta da una piattaforma di cittadinanza attiva che ora chiede al consiglio cittadino di esprimersi in proposito.

«Credo che il risultato della votazione debba essere tenuta in conto dai rappresentanti del consiglio cittadino – ha dichiarato il sindaco, Hennadiy Trukhahov – personalmente io voterò per smantellare il monumento e trasferirlo nel parco del passato imperiale e sovietico».

A Melitopol rimessa al suo piedistallo la statua di Lenin

Mentre da Melitopol, occupata ed annessa dai russi dopo il referendum farsa dello scorso ottobre, è stato annunciato che è stata messa sul suo piedistallo la statua di Vladimir Lenin che era stata buttata giù durante la rivoluzione euromaidan. «Dopo sette anni la statua di Lenin è tornata al suo posto a Melitopol», ha detto Vladimir Rogov, governatore filorusso della regione di Zaporizhzhia. Come riporta il sito Ansa.it, l’Ucraina ha smantellato le statue di Lenin in tutto il Paese dopo che la rivoluzione del 2014 ha rovesciato il governo sostenuto da Mosca. Quasi tutte le città della Russia hanno una statua di Lenin nelle loro piazze centrali.

I russi russi saccheggiano Kherson

Intanto, arriva una denuncia. Non solo stanno di fatto deportando i civili di Kherson, imponendo l’obbligo di evacuazione, ma i russi stanno saccheggiando la città portando via ambulanze, trattori, auto private ed anche opere d’arte. È quanto denuncia il corrispondente del Guardian in un articolo in cui osserva che i saccheggi non stanno risparmiando “archivi storici, dipinti e sculture dei musei locali”.

Sarebbero state portate via anche le ossa di Grigory Potemkin, amico ed amante di Caterina la Grande, che erano conservate nella cripta della cattedrale di Santa Caterina. I russi stanno trasportando tutto sulla riva sinistra del fiume Dnieper, aggiunge il giornale britannico che sottolinea che con l’evacuazione obbligata non si sa quanti dei 300mila abitanti di Kherson siano rimasti in nella città.

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