Saviano va a frignare nel salotto “sicuro” di Formigli: “Giusto dire ‘bastardi'”. Beatificazione su La 7

18 Nov 2022 10:05 - di Gabriele Alberti
Saviano Formigli

Roberto Saviano dopo aver insultato Meloni e Salvini e dopo essere finito sotto processo per aver dato loro del “bastardo” si presenta a frignare nello studio di Piazza Pulita da Corrado Formigli. Un pulpito inarrivabile da dove rivendicare il suo insulto, spacciandolo per “resistenza”; da dove reiterare le ingiurie contro il centrodestra; e soprattutto  cercare di passare dal torto alla ragione, sotto i buoni auspici del conduttore. Così, il processo a Saviano nella puntata del 17 novembre di Piazza Pulita si è trasformato in un  processo contro Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Ottimo lavoro – si fa per dire- del conduttore che dà modo a Saviano di straparlare e fare i suoi pistolotti. Spiegando quanto è bello e “civile” il suo epiteto “bastardi”; deformando la realtà dei fatti, tipo che i voti ricevuti da Lega e Fratelli d’Italia sono arrivati dalla “depressione” di una parte dell’elettorato e da chi “è stato perso in giro con la propaganda anti-migranti”. Odio declinato a tutto tondo.

Saviano torna a frignare nel salottino “sicuro” di Formigli

Nel salottino ultra favorevole al lavoro delle Ong senza se e senza ma, Saviano si sente a casa sua: “Io quel linguaggio, quel bastardi lo rivendico. Non potevo stare zitto. Contestavo il potere politico“, afferma Saviano. Sdoganata l’offesa “bastardi”  secondo la narrazione-difesa dello scrittore. Si tratta solo di un vocabolo di “resistenza”. Nessuno in studio gli ricorda che a parti invertite, Saviano è uno che querela eccome. Lo scrittore di Gomorra ha tutto l’agio per gettare discredito sul governo, dipingendolo come illiberale: “Non ci sono più spazi per resistere. Ci sono i social dove le fesserie che dicono vengono propagandate senza freni”, afferma riferendosi a Salvini e Meloni. E Corrado Formigli lo blandisce presentandolo come «il giornalista sotto processo per una parola». E che parola. Saviano indossa i panni del martire. Così è andata la trasmissione.

Saviano da Formigli straparla: “Giusto rire ‘bastardi’, vuol dire ‘resistenza’…”

Nella “conforte zone” dello studio di Formigli poi difendel’operato delle Ong arrivando a dire cose inverosimili. Ossia che le elezioni sono state vinte dal centrodestra grazie a una campagna elettorale basata sulla paura dell’immigrato. Non è vero. Francamente abbiamo tutti seguito quotidianamente il periodo preelettorale e le questioni primarie sono stati i temi economici. Poi invita a “resistere” ancor più, alla sua maniera, naturalmente: “Rispetto ai governi Berlusconi c’è poca resistenza”. Cosa vuole veramente Saviano, la guerra civile? Ma la follia non è ancora finita.

Saviano fetta fango anche sulla stampa che non lo ama: “killeraggio…”

“Si è detto che gli immigrati sono pericolosi che si danno all’alcol per poi delinquere. Tutto ciò è colpa di chi li lascia in una condizione di clandestinità”. Capito? La colpa dei migranti che si danno alla delinquenza è sempre di Giorgia Meloni e del governo che non procedono a relolarizzare cchi non può essere regolarizzato. L responsabilità sarebbe delle politiche restrittive sugli ingressi irregolari. Pietà. Ancora:  Saviano paragona quanto avvenuto a lui a ciò che accade in «Russia, Turchia, Polonia. Si scelgono le voci, i volti, le personalità, e gli si rende la vita difficile».

Fa la vittima: “Killeraggio contro di me”

Lo  scrittore torna nel luogo da dove era iniziato tutto, ossia negli studi dai quali sferrò il suo “bastardi”, sostanzialmente per frignare e fare la vittima. Non solo, getta veleno persino su quella parte di stampa che non sta dalla sua parte accusata di essere «mandata» a fare killeraggio mediatico contro i “dissidenti”: «I loro giornali fanno questo da sempre. Sta per scoppiare la guerra mondiale, ma mettono i nemici sulle prime pagine… dossierano, pestano… sono mandati per fare questo». Se si tratta di lui, anche la libertà di pensiero e di stampa può andare al creatore… Che tristezza.

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