Roccella: «Le famiglie numerose sono maltrattate, nella finanziaria ci saranno delle correzioni»

12 Nov 2022 14:01 - di Redazione
Roccella

«Nella finanziaria saranno apportare correzioni per le famiglie numerose che sono maltrattate». Lo ha annunciato il ministro della Famiglia e della natalità, Eugenia Roccella, ai margini di un evento a Roma organizzato dal Forum delle associazioni per le famiglie.

«Per fronteggiare la denatalità – ha osservato – serve uno sforzo comune. Di coordinamento tra tutti i ministeri, poi ci vorrà la partecipazione attiva di tutti i soggetti in campo». Il ministro della Famiglia, Roccella, in particolare ha sottolineato che sarà rivisto l’assegno unico per aiutare le famiglie numerose: «Nella finanziaria ci sarà una correzione, per l’assegno familiare, per le famiglie numerose che sono piuttosto maltrattate».

Roccella: «Si è cattolici e basta»

«Sono stata accusata di essere una reazionaria, una ultra-cattolica, una ultras da curva sud. Si è cattolici e basta», è stato il suo sfogo. Il ministro ha riflettuto sul clima culturale attorno alla famiglia e soprattutto alla maternità: «Oggi è un fatto solitario, essere madri non ha più nessun prestigio. Dire che si è donna manager ha un peso, dire sono una mamma non lo ha più. E’ intervenuto un mutamento antropologico. Bisogna invece che la maternità torni ad essere di prestigio e io non rimarrò in un angolino. Va ricostruita la rete».

A riprova del clima culturale che si respira nel nostro Paese, Roccella ha fatto un esempio cinematografico: «In Francia vedo molti film che valorizzano la famiglia, la natalità. In Italia non ne vedo».

«Non metteremo mano alla 194»

Il ministro ha poi ribadito che la legge 194 sull’interruzione di gravidanza non si tocca. «Non metteremo mano alla 194 – ha detto Roccella – La Meloni lo ha detto fin troppe volte in campagna elettorale che la 194 non è in discussione e comunque l’aiuto alle madri è una questione di giustizia per le donne, perché se una donna vuole un figlio ma per bisogno ricorre all’aborto è una profonda ingiustizia».

 

 

 

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *