Putin sempre più sovietico: riceve il presidente cubano e inaugura una statua di Fidel Castro

22 Nov 2022 20:22 - di Giovanni Pasero
Putin sovietico

Come ai tempi della cortina di ferro e del regime sovietico, il presidente Vladimir Putin e quello cubano Miguel Diaz Canel hanno inaugurato oggi insieme una statua in bronzo di Fidel Castro a Mosca, al culmine di una visita che ha sottolineato la sintonia politica fra Mosca e L’Avana contro le sanzioni occidentali.

Putin ha quindi scelto il segno della continuità con il passato sovietico, alla ricerca di una affermazione di grandezza russa, mentre il conflitto in Ucraina racconta un’altra storia, con la ritirata da Kherson e la peggiore violenza sul campo.

A Mosca una piazza e una statua dedicate al compagno Fidel Castro

“Entrambe i paesi, Russia e Cuba, sono soggetti a sanzioni ingiuste”, ha detto Diaz Canel, citato dalla Tass. Putin ha ricordato le “ore di conversazione” con il defunto leader cubano. Castro diceva che “ogni paese aveva diritto a svilupparsi liberamente, a scegliere la sua strada, e che le dittature, il saccheggio e il neocolonialismo non hanno posto in un mondo giusto”, ha proseguito Putin, ignorando ogni contraddizione con l’invasione russa dell’Ucraina. Diaz Canel, che ha incontrato il patriarca Kirill e l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, ha affermato che “l’impero yankee” è un “nemico comune di Cuba e la Russia. “Capiamo che questo conflitto deriva dalle macchinazioni americane”, ha detto il leader Cubano citato dalla Tass, aggiungendo che Putin “aveva avvertito da molto tempo il mondo che l’espansione della Nato verso la Russia era semplicemente inaccettabile”. “Condanniamo le sanzioni anti russe e l’origine dell’attuale conflitto, in modo che la gente non venga ingannata nel dare la colpa alla Russia”, ha detto ancora.

Putin in puro stile sovietico ha inaugurato anche un rompighiaccio nucleare

In collegamento video, da remoto, il presidente Putin, che ormai si può definire neo sovietico, ha partecipato a una cerimonia per il lancio del rompighiaccio a propulsione nucleare “Yakutia“, che il Cremlino ritiene essere tra i più grandi al mondo. Il tutto nel solco del rompighiaccio Lenin, varato 65 anni orsono, e prima unità di superficie a propulsione nucleare al mondo. “Le navi di un livello così elevato sono di importanza strategica per noi” ha proclamato con la solita retorica. “Sono necessarie per lo studio e lo sviluppo dell’Artico, per garantire una navigazione sicura e sostenibile in questa regione, per aumentare il traffico lungo la rotta del Mare del Nord”. E per mostrare i muscoli all’Occidente, proprio come ai tempi della vecchia Urss.

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