Pedofilia, i vescovi polacchi: Giovanni Paolo II ingaggiò una lotta dura contro gli abusi del clero
Giovanni Paolo II ingaggiò una lotta molto determinata contro la pedofilia tra i sacerdoti. Lo sottolineano i vescovi polacchi, che hanno pubblicato la “Posizione sulle attività di papa Wojityla sui reati sessuali con minori. “È incontestabile – si legge – che Giovanni Paolo II sia stato un Papa che, in linea con le conoscenze acquisite, abbia ingaggiato una lotta determinata contro i casi di abuso sessuale sui minori ad opera di alcuni sacerdoti. E abbia introdotto norme obbligatorie per tutte le Chiese per fare i conti con questo tipo di crimini“.
Vescovi polacchi: papa Wojityla duro contro la pedofilia
La pubblicazione avviene in un momento particolarmente delicato, dopo gli ultimi casi esplosi con alcune pubbliche ammissioni da parte di alti prelati. E la segnalazione da parte della Cei di 89 vittime di abusi sessuali nel 2020-2021. L’intenzione dei vescovi connazionali del grande pontefice è quella di confutare la tesi secondo la quale Wojityla non avrebbe affrontato adeguatamente il gravissimo problema. “O che addirittura lo abbia coperto”. Secondo i vescovi “lo sguardo” all’attività di Giovanni Paolo II dovrebbe tenere conto del contesto storico, delle conoscenze dell’epoca, delle condizioni in cui ha vissuto.
La discrezione della Chiesa dell’epoca sugli abusi
La nota parla della coerenza delle iniziative da lui intraprese. Solo la mentalità di discrezione allora prevalente nella Chiesa ha fatto sì che, anche se sono state intraprese delle azioni, hanno dominato contemporaneamente la paura e la resistenza a comunicarle in modo trasparente”. Nello specifico della vicenda McCarrick, i vescovi polacchi si domandano “fino a che punto Giovanni Paolo II sia stato debitamente informato e in che misura alcune decisioni siano state prese a sua insaputa. Giovanni Paolo II ha avviato un processo molto importante, che continua tuttora, di pulizia della Chiesa in questo ambito”.
Il cardinale Patrick Sean O’Malley, a capo della Commissione anti abusi voluta dal Papa, ha sottolineato il valore del rapporto pubblicato dalla Chiesa italiana. “È un altro passo nel lungo processo di creare sistemi trasparenti per contrastare il fenomeno degli abusi nella Chiesa”.