Paura per Pupi Avati, il regista ricoverato a Bologna per un malore avuto sul set del nuovo film
La notizia del malore di Pupi Avati mentre è sul set del suo nuovo film a Bologna, La quattordicesima domenica, turba e preoccupa immediatamente un mondo di appassionati cultori del suo cinema. Un improvviso malore al petto, che il regista ha accusato durante le riprese del nuovo progetto in lavorazione proprio nella sua città natale, e che ha richiesto il trasferimento all’ospedale Sant’Orsola dove il cineasta è ancora ricoverato.
Pupi Avati colto da un malore sul set
A dare conto di quanto accaduto, il fidato fratello di Pupi, il produttore Antonio, che parlando con l’Adnkronos ha raccontato: «Mercoledì 2 novembre stavamo girando una scena del film in lavorazione a Bologna davanti al bar Zanarini e Pupi ha avuto dolori al petto». E ancora: «Siccome noi fratelli Avati siamo purtroppo cardiopatici, reduci da infarti, mi sono preoccupato e sono andato all’Ospedale Sant’Orsola per farlo visitare».
Ricoverato a Bologna, sta meglio
«Per fortuna la cosa si è risolta in un lieve scompenso cardiaco. E adesso – aggiunge sollevato Antonio Avati – è sotto osservazione, ma non è in terapia intensiva. È una cosa – spiega il fratello del regista – che si dovrebbe risolvere, mi auguro, all’inizio della prossima settimana. Toccando ferro le cose stanno andando molto bene. Nonostante l’età. E nonostante i precedenti, non è stata così grave».
Il nuovo film di Pupi Avati
Quando ha avuto il malore che lo ha costretto al ricovero, il regista, il cui ultimo film Dante è nelle sale, stava lavorando alla sua nuova opera che segnerà «il ritorno di Gabriele Lavia che non lavorava con noi da una trentina d’anni», sottolinea Antonio Avati parlando del nuovo impegno cinematografico del fratello. Quindi aggiunge: «Ci sarà anche la Fenech che torna al cinema da signora anziana».
Una storia d’amore che attraversa 50 anni…
Ed essendo, come racconta Antonio Avati, «una storia d’amore che attraversa un arco di quaranta-cinquant’anni», «i protagonisti da giovani sono interpretati da Lodo Guenzi dello Stato Sociale e da un’attrice esordiente che si chiama Camilla Giraulo. C’è anche Massimo Lopez che interpreta un ruolo drammatico». Insomma, un classico delle sceneggiature di Pupi Avati, cantore del suo amore per il cinema, per il quale stravolge regole e ruoli.
Nel cast del film di Pupi Avati, ruoli inediti e attesi ritorni
Riuscendo, come nessun altro mai prima di lui, a plasmare demiurgicamente la materia che ha a sua disposizione. Ridisegnando e cucendo addosso alla perfezione, un ruolo drammatico per un attore comico. Come in questo caso con Lopez e come, prima di lui, perfettamente riuscito con Abatantuono e Boldi. Riportando sullo schermo Edwige Fenech nel ruolo di una signora anziana. Insomma, rimescolando i colori sulla sua personale tavolozza da regista.
Pupi Avati, un affabulatore senza tempo
Di un cineasta che nutre un profondo amore per il cinema. Vanta la sua passione per il jazz. Una mai sopita fascinazione per il genere horror. E, soprattutto, l’appartenenza viscerale a una cultura contadina che ha portato sul grande schermo e che, ogni volta, è capace di rileggere col filtro cinematografico nel segno della favola gotica. Del racconto popolare. Della saga familiare. Dell’apologo sentimentale. Auguri Pupi, di pronta guarigione e di buon lavoro.