Migranti, Weber (Ppe) tira le orecchie a Francia e a Germania: “Italia lasciata sola”. Plenaria a Strasburgo

23 Nov 2022 12:20 - di Adriana De Conto
migranti Weber

Si sta svolgendo in queste ore una Plenaria a Strasburgo in tema di immigrazione e flussi. L’inversone di rotta impressa dal governo Meloni sta facendo sì che tutti gli stati membri siano coinvolti nella soluzione di un problema epocale nel quale l’Italia non poò essere lasciata sola. L’intervento del presiente del partito Popolare europeo è giunto forte e chiaro: “E’ chiaro” che gli sbarchi di migranti irregolari sulle coste dello Stivale sono “un problema europeo, non italiano. Per questo serve con urgenza solidarietà” da parte degli altri Paesi europei. “I giornali sono pieni” di articoli sulla crisi scoppiata tra Italia e Francia per la Ocean Viking: la realtà è che “abbiamo promesse da Francia e Germania per 8mila ricollocamenti”; ma finora ne sono stati fatti solo “117. Questa è la solidarietà europea oggi”. E’  l’intervento molto netto del presidente del gruppo del Ppe nel Parlamento Europeo Manfred Weber, intervenendo nella plenaria a Strasburgo. Anche nel recente incontro a Roma con Giorgia Meloni aveva espresso la sua posizione.

Migranti, Weber: “Gli sbarchi di migranti irregolari sono un problema europeo”

Parole che sono risuonate subito nel dibattito italiano. “Grazie al leader del Ppe Weber per le sue parole chiare sull’immigrazione. Chi entra in Europa, ha detto, lo decidono gli Stati non la mafia. E con analoga chiarezza il capogruppo del Ppe nel Parlamento europeo ha detto che l’Europa non ha mantenuto le promesse fatte all’Italia”. Lo ha sottolineato Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato. “Grazie Weber ha aggiunuto-  per aver ribadito la verità. E per interpretare in modo chiaro le sollecitazioni che sono giunte dall’Italia da parte del nuovo governo. E ovviamente anche da parte di Forza Italia. Abbiamo chiesto una vera condivisione da parte dell’Ue, che finora non c’è stata”. Un intervento coraggioso quello del leader del Ppe Weber  perché non si è nascosto dientro a un dito: è stato chiaro e severo anche nei confronti del suo paese, la Germania. Il grido d’allarme lanciato dall’Italia finalmente pare trovare ascolto”.

Vincenzo Sofo (Ecr- Fdi): “L’Ue non lasci le politiche migratorie in mano alle Ong”

In Europa, dunque, si fa strda la volontà di creare soluzioni all’immigrazione e al traffico di esseri umani. Lungo e approfondito l’intervento dell’eurodeputato di Fratelli d’Italia-ECR Vincenzo Sofo, componente della commissione LIBE al Parlamento europeo. Che è intervenuto nel dibattito in aula con i commissari europei Margaritis Schinas e Ylva Johansson sul tema della soluzione europea sull’asilo e la migrazione. “L’Africa – riporta Adnkronos- è un continente da un miliardo e duecentomila persone. Mezzo miliardo delle quali vivono sotto soglia di povertà. Parliamo di metà degli affamati di tutto il mondo, gente che non avendo futuro nella propria terra progetta di cercare fortuna in Europa. Convinta dalla propaganda dei trafficanti di uomini di poter trovare l’Eldorado. Solo che noi Eldorado non lo siamo affatto – prosegue l’eurodeputato- : abbiamo una povertà in continua crescita e un cittadino su cinque che fatica ad arrivare a fine mese. Immaginare dunque di essere meta potenziale per mezzo miliardo di poveri africani, quanto l’intera popolazione europea, è utopia folle e inumana”.

Migranti, Sofo: Grazie al governo Meloni l’Ue recepisce quanto ripetiamo da anni”

Per questo -è il ragionamento di Sofo- “non possiamo permetterci di appaltare le nostre politiche migratorie a Ong che fanno dell’’accogliamoli tutti’ il loro core business. E gli Stati che concedono loro bandiera e finanziamenti devono assumersi la responsabilità sul loro operato. Né si può prescindere da accordi con i paesi di partenza per la creazione di hotspot esterni e di politiche serie di sviluppo che consentano a questa gente di vivere dignitosamente nella propria terra”. “Grazie alla determinazione del Governo Meloni, il piano di azione per il Mediterraneo centrale appena annunciato dalla Commissione europea sembra forse iniziare a recepire quanto noi ripetiamo da anni: che l’Unione Europea deve mettersi a operare come comunità unita nella difesa delle sue frontiere. E non più -conclude Sofo- come agenzia di collocamento per chi le oltrepassa illegalmente.”

 

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