Letizia Moratti è un problema tutto del Pd. E Calenda mette alle corde i dem sulle alleanze

3 Nov 2022 17:18 - di Federica Parbuoni
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Il “caso Moratti” si rivela un problema tutto della sinistra, e del Pd in particolare. Mentre giunta Fontana e coalizione di centrodestra, infatti, hanno assorbito l’uscita dalla giunta senza particolari contraccolpi, dall’altra parte si è aperto un dibattito sulla possibilità che l’ex assessore al Welfare diventi la loro candidata. Un dibattito che porta con sé anche il tema delle alleanze, spinosissimo per i dem alle prese, anche in vista del congresso, con la cruciale questione dell’identità che vogliono darsi.

Lo psicodramma Pd intorno al caso Moratti

Dal Pd diverse voci hanno assicurato che non vi sarà una corsa con Moratti: dalla capogruppo al Senato, Simona Malpezzi, alla vicepresidente della Camera, Anna Ascani. Epperò, i retroscena riferiscono di un Pd spaccato, tanto che l’europarlamentare ed ex assessore milanese Pierfrancesco Majorino, ha sentito la necessità di lanciare un appello a «non scherzare» e a lanciare rapidamente una «nostra proposta per la Lombardia». D’accordo con queste voci anche il sindaco Giuseppe Sala, che sull’ipotesi della Moratti candidata per il centrosinistra ha detto: «La vedo difficile».

Calenda stringe il Pd sul tema delle alleanze

Ma mentre i più o meno notabili dem allontanano l’idea di poter sostenere Moratti, arriva Carlo Calenda a gettare scompiglio. Delle regionali «ne stiamo discutendo, stiamo parlando con il Pd», ma «l’accordo o si fa su Lazio e Lombardia o non si fa nulla», ha detto il leader di Azione a Tagadà su La7, dove ha spiegato che con Enrico Letta «stiamo chiarendo che ci devono essere candidati di qualità. La Moratti lo è, anche Cottarelli. Nel Lazio c’è una persona di grande qualità, D’Amato, si è detto disponibile, è del Pd, è bravo». Dunque, «al momento ci sono Moratti-Cottarelli in Lombardia e D’Amato nel Lazio». C’è, però, anche qualcos’altro: «Discutiamo, sapendo che per noi c’è un paletto invalicabile, il M5s». «Io – ha chiarito Calenda – non posso stare nel Lazio con i 5 stelle e se il Pd in Lombardia appoggia un candidato diverso dalla Moratti con il M5s noi non ci saremo».

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