Lavoro, Bonomi: «I navigator? Una barzelletta. Sì a un taglio choc del cuneo fiscale»

8 Nov 2022 13:54 - di Redazione
Bonomi

«Nessuno sa quanto durerà questa crisi e dunque non si tratta di essere ottimisti o pessimisti». A dirlo è Carlo Bonomi, chiudendo l’assemblea di Confindustria Bari e Bat. In vista della prossima manovra di bilancio, il numero uno di viale dell’Astronomia invoca «coraggio» per un «taglio choc del cuneo fiscale di almeno 5 punti». I suoi calcoli sono questi: «16 miliardi di euro da dedicare per due terzi ai lavoratori e un terzo alle imprese e mettere così in tasca ai dipendenti 1200 euro aggiuntivi all’anno in maniera strutturale». Il tema del lavoro è stato centrale nella relazione di Bonomi.

Carlo Bonomi è il leader di Confindustria

«Nel nostro Paese – ha ricordato – lavorano solo 23 milioni di italiani, appena il 37 per cento della popolazione». E fosse solo questo. Il problema è che nel recente passato il governi a guida 5Stelle hanno pensato di risolvere il problema della disoccupazione non incentivando il lavoro bensì il divano attraverso il reddito di cittadinanza. Una misura che ha rivelato una sua utilità sul fronte dell’assistenza, ma che si è rivelata a dir poco fallimentare sotto il profilo dell’incentivo a trovare occupazione. Bonomi vi ha dedicato un ampio passaggio della sua relazione, attaccando soprattutto la figura dei cosiddetti navigator.

«Convogliare tutte le risorse sull’energia»

«Quando parliamo di lavoro – ha premesso – la discussione verte su come trovare posti di lavoro ai navigator. Ora sono meno di mille perché nel frattempo li hanno assunti per concorso pubblico. E noi – ha aggiunto – dobbiamo trovare un impiego pubblico a chi era stato assunto per trovare lavoro a chi non lo aveva. Sembra una barzelletta ma è la realtà: un fallimento a spese di imprese e famiglie perché alla fine paghiamo sempre noi con le nostre tasse». Un atto accusa tanto veemente quanto motivato. Bonomi, infine, ha chiesto al governo di convogliare tutte le risorse disponibili «sull’energia per imprese e famiglie» perché, ha spiegato, «va difesa la manifattura che è l’asset che ci ha consentito di uscire dalla crisi».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *