“La madre dei comunisti è sempre incinta”: “Libero” ridicolizza gli attacchi alla Meloni sulla figlia a Bali

17 Nov 2022 9:02 - di Gabriele Alberti
Meloni figlia

Sul premier Meloni a Bali con la figlia Ginevra e le polemiche delle femministe molto appropriata la prima pagina di Libero oggi in edicola dal titolo fragoroso “La madre dei comunisti è sempre incinta”. Una sintesi brillante. Come dire che le banalità insulse e pretestuose non prendono mai un attimo di pausa. E così è stato. Una risata li seppellirà…Una donna alla guida del governo italiano ha rivoluzionato in un sol colpo il modo di essere premier al cospetto dei grandi del mondo e le modalità di essere madre. “Facendo salti mortali” (come ha sempre ripetuto) per non far mancar niente al rapporto materno con la sua bambina. Una sintesi brillante che avrebbe dovuto chiamare all’applauso anche le antimeloniane più incallite. Invece no. Come abbondantemente analizzato sul Secolo sono partiti i rimbrotti di chi ha le chiavi della verità in tasca e pretende di dare lezioni di come interpretare i ruoi familiari nelle famiglie altrui.

Libero “bolla” le critiche alla Meloni a Bali con la figlia: “La madre dei comunisti…”

Alle varie “lezioncinte” di Assia Neumann Dayan ( “le operaie non portano i figli in fabbrica”); e di Claudia De Lillo su Repubblica oggi si aggiungono ancora altre prediche”. “Meloni sbaglia”, scrive Caterina Soffici sulla Stampa, quando dice che non è affare degli altri occuparsi del suo rapporto con la figliola.  “Lei è il presidente del Consiglio. E in quanto tale ciò che fa riguarda tutti gli italiani. Non può pensare che la sua vita personale non sia sotto i riflettori, la sua vita privata è pubblica”. Ancora: “Non può essere così ingenua da pensare che la sua vita privata, da questo punto di vista, non sia anche pubblica. Se non lo capisce ha un problema. Che dovrebbe risolvere prima di venirne fagocitata”. Sempre a dispensar consigli da sinistra su “come” dover essere. Indigesto.

Meloni con la figlia, anche le donne di sinistra avrebbero dovuto sottolineare “la rivoluzione” Meloni

Ha ragione Libero  con quell’impostazione editoriale – “La madre dei comunisti è sempre incinta-. E l’editoriale di Senaldi rincara la dose con un altro detto: “Nessuno è profeta in patria. L’antico detto qui da noi ha trovato una declinazione più politicamente marcata: se sei di destra e vuoi governare, qualunque cosa tu faccia, la sinistra ti tira le pietre, anche a costo di danneggiare il Paese”.  Le donne e le editorialiste avrebbero dovuto e potuto riflettere infatti su ben altra sostanza, spiega il condirettore di Libero. “Alla faccia di chi fino a ieri sosteneva che l’Italia delle destre fosse isolata nel mondo: è capitato che Giorgia Meloni, nel suo primo grande viaggio internazionale in qualità di premier, al G20 di Bali, abbia avuto la fila alla porta di leader che la volevano incontrare riservatamente. Al punto da non poter soddisfare tutte le richieste”. Invece, orgoglio femminile zero.

Senaldi: “Sinistra invidiosa della Meloni”

“La premier è pure riuscita a costringere il dittatore turco Erdogan, quello che per questioni di genere aveva lasciato senza poltrona la presidente della Ue, Ursula von der Leyen, a tenderle la mano e trattarla con il dovuto rispetto”, scive il condirettore di Libero. “Dalla sinistra nostrana però nessun applauso. Solo offese personali perché si è portata al vertice la figlia Ginevra. Facendola anche viaggiare in prima classe, in sfregio ai bimbi degli immigrati clandestini”. Orrore, signori miei. Tanta riprovazione neanche davanti al manichino della premier a testa in giù a Bologna….Se questa è la sinistra… I giornaloni hanno dato rilievo di routine agli incontri bilaterali avuti dal presidente del Consiglio. Tutti o quasi a incattivirsi sul resto:

“Attacchi goffi, ridicolizzano chi li compie”

“Cattiva mamma e cattivo capo di governo: l’odio per Giorgia consente a femministe e intellettuali rossi di raggiungere le vette massime del maschilismo. Ma questi, palesi e goffi, sono gli attacchi più inoffensivi. Squalificano chi li porta e, come si è visto, il premier è in grado di respingerli ai mittenti, ridicolizzandoli pure”. Una sinistra “invidiosa”, commenta Senaldi. (“C’è chi tifa Giorgia per pura invidia”).  Al punto da considerare paesi ‘sfigati’, per dirne una,  Grecia, Cipro, Malta. Che “si schierano con l’Italia sulla questione immigrati, ma  la sinistra scuote il capo. E rimprovera al governo di avere compagni di lotta troppo sfigati, con i quali non può permettersi di far arrabbiare Berlino e Parigi, anche se loro hanno torto e noi ragione. Strano il concetto della Ue che hanno in casa dem, copme strano il concetto di maternità…

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