Il sindaco sardo fa il buonista e offre il porto alla Ocean Viking: cittadini furiosi lo “coprono di insulti”

10 Nov 2022 20:18 - di Lorenza Mariani
migranti Ocean Viking

Migranti, il sindaco di centrosinistra di Porto Torres, Massimo Mulas, offre ospitalità alla Ocean Viking diretta in Francia. Ossia: azzarda il beau geste in zona Cesarini. E a prescindere dalle indicazioni di governo e Viminale. Un intervento, fuori luogo e fuori tempo massimo, il suo, che i cittadini non hanno ben compreso e che – tanto per rimanere in tema – non hanno sicuramente “ben accolto”. Prova ne sono gli «insulti e le minacce» che – per diretta ammissione dello stesso primo cittadino sardo – residenti e elettori locali gli hanno rivolto.

Il sindaco di Porto Torres offre il porto alla Ong e ai migranti della Ocean Viking: cittadini furiosi

Forse, il sindaco dem non si è reso conto appieno di parlare più alle teste dell’intellighenzia radical chic, a quella sinistra buonista e che sulla vexata quaestio migranti ha fin qui tergiversato e puntato alla costruzione di holding dell’accoglienza, piuttosto che ascoltare i malumori che arrivano dalla pancia del Paese. Magari il primo cittadino di Porto Torres non ha proprio, forse non del tutto, il polso della situazione che è chiamato ad amministrare. O forse i residenti, chiamati a fare spallucce sulle loro emergenze, per una volta avrebbero preferito far spallucce di fronte all’ennesima imbarcazione di una Ong straniera pronta ad esigere ascolto e accoglienza nei nostri porti e piccoli comuni…

I residenti contro lo slancio buonista del sindaco dem che denuncia: mi hanno «coperto di insulti»

Fatto che sta che oggi a raggelare lo slancio buonista di Mulas ha provveduto una pletora di cittadini furenti, che sicuramente non si considerano indifferenti o “disumani” rispetto alle necessità altrui. E che certamente non peccano in empatia o in spirito solidale, come la storia del posto, e la politica fin qui in atto evidentemente – quella che il sindaco di Porto Torres ha tenuto a rivendicare –possono testimoniare. Ma, forse, utenti a loro volta oberati da importanti problematiche in sospeso laddove “ubi maior, minor cessat”. Cittadini, peraltro, che magari hanno già pagato il dazio – e chissà quante volte a giudicare dalle parole di Mulas – all’accoglienza professata dalle sinistre portabandiera di una politica che ha fin qui fallito. Indignato. Esasperato (e la prova delle urne, in questo senso, lo ha dimostrato una volta per tutte).

Il sindaco annuncia la mobilitazione per i migranti della Ocean Viking e denuncia gli improperi ricevuti

Tanto che, lo stesso Mulas non può fare a meno di rilevare e denunciare: «Ho ricevuto diversi insulti e minacce e non riesco proprio a capirli -– rivela il sindaco dem all’Adnkronos –. Sono cose anacronistiche rispetto a una questione che dovrebbe essere patrimonio di tutti: siamo umani e siamo dotati di umanità. Ci aiutiamo da generazioni. Occuparsi degli altri non vuol dire tralasciare i più vicini»… e giù con altre esternazioni e appelli dello stesso tenore. E il primo cittadino, eletto grazie a una coalizione di centrosinistra, dando seguito alla predicazione buonista, in effetti si era subito messo all’opera. Mobilitando, come racconta soddisfatto all’Adnkronos, «tutte le associazioni. Gli scout. E anche la Chiesa, che aveva messo a disposizione le sue chiese»…

Cittadini riluttanti su una decisione presa in solitaria rispetto alla rotta di governo e Viminale

Invece, in un attimo la comunità – o buona parte di essa – gli si è rivoltata contro. Contro la sua decisione di mettere in azione l’ingente macchina dell’accoglienza, come da duemila anni a questa parte, ha precisato lo stesso sindaco, asserendo: «Siamo un porto sicuro da duemila anni. E accogliamo chi è in difficoltà». Operando, peraltro, in nome di cittadini riluttanti, oltre che “in solitaria” rispetto a quelle che sono le indicazioni di governo e Viminale. Tanto che, resosi conto dell’ardire, Mulas ha tenuto a puntualizzare: in primis che «da Roma non è arrivata nessuna chiamata». E in seconda battuta che: «La sua non voleva essere un’azione polemica, ma politica: occuparsi degli altri». Peccato che il suo approccio non sia stato ben accolto dai suoi stessi cittadini

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